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ItaliaOggi: Un super ente per la valutazione

L'ipotesi in vista della sessione di bilancio. La Gelmini chiede anche 130 milioni per il funzionamento

12/10/2010
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

È tempo di sessione di bilancio e di Finanziaria. Quest'anno sarà light e fatta di sole tabelle, eppure è sempre l'occasione per studiare correttivi di fine anno da apportare alla macchina pubblica e ai conti. Le ipotesi per la scuola parlano di una spa per l'edilizia, di un super ente per la valutazione.

E di 130 milioni di euro per il funzionamento degli istituti. Si parte dalla tentazione dell'Economia di una società per azioni, aperta ai privati, a cui assegnare la gestione del patrimonio scolastico, ad oggi parcellizzato tra comuni e province e troppo spesso lasciato nell'incuria generale. Il progetto, che dovrebbe confluire in un decreto ad hoc, ha scatenato la levata di scudi degli enti locali, che hanno gridato all'assassinio del federalismo; e le proteste del Pd, che ha parlato di privatizzazione dell'edilizia pubblica. Tanto che il piano pare essere stato comunque ridimensionato alla gestione della sola edilizia di nuova costruzione. C'è poi il progetto dell'Istruzione di mettere in piedi un super ente per la valutazione delle scuole, progetto su cui vi sarebbe anche una certa fretta visto che il ministro, Mariastella Gelmini, è intenzionato ad avviare nel 2011, seppure in via sperimentale e a campione, un sistema di controllo che metta a confronto rendimento degli alunni e performance degli insegnanti. E per farlo vuole utilizzare il cavallo del decreto di ripristino degli scatti di anzianità, ad oggi all'esame del ministro dell'economia, Giulio Tremonti.

Il recupero infatti non esaurisce la quota dei risparmi che la manovra 2009 ridestinava alla scuola. Ne avanzerebbe per avviare la valutazione e dare aumenti di merito. L'idea, ancora da decidere il provvedimento di approdo, è quella di riunire sotto un coordinamento unico l'ex Indire, oggi agenzia per l'autonomia, che si occupa di supporto alla didattica, l'Invalsi, a cui toccano i test di valutazione degli studenti, e gli ispettori, con compiti più operativi. Il coordinamento unico, con una nuova mission per le tre strutture di base, avverrebbe a costo zero e potendo contare su uomini nuovi ai vertici: l'agenzia è infatti commissariata (Stefania Fuscagni il commissario), mentre all'Invalsi, dove il cda scade a breve, starebbe comunque per lasciare il suo presidente, Piero Cipollone, nominato nel 2007 dal ministro dell'istruzione Beppe Fioroni e poi confermato dalla Gelmini. Cipollone, ex ufficio studi di Bankitalia, padre del Libro bianco sull'istruzione, è stato nominato dal governatore, Mario Draghi, alla World Bank.

Per il funzionamento ordinario delle scuole, infine, l'Istruzione sta battendo cassa perché siano scovati 130 milioni.


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