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ItaliaOggi: Un cinque non fa più bocciatura

Il ministro ingrana la retromarcia: per l'ammissione alla maturità 2009 vale il decreto Fioroni

14/04/2009
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ItaliaOggi

Di Alessandra Migliozzi

Per fare i prossimi esami di stato basta avere la media del sei

Maturità, la Gelmini ci ripensa, si ritorna al decreto Fioroni numero 42 del 2007: per essere ammessi, quest'anno, basterà la media del 6 nelle discipline curricolari. Ma attenzione: il voto in condotta non si conteggia. Dunque, con il 5 in comportamento, salta comunque l'ammissione. È quanto dispone l'ordinanza ministeriale numero 40 pubblicata lo scorso 8 aprile con cui il ministro ha finalmente messo un punto sul caso maturità.

L'ammissione

Sospiro di sollievo, dunque, per i 424mila ragazzi che quest'anno terminano le superiori: anche con un 4 o un 5 in una o più materie, se con i voti conseguiti nelle altre la media comunque arriva a 6, l'accesso all'esame di stato è assicurato. Pure se resta il pugno duro sulla condotta, dunque, la Gelmini ha dovuto fare retromarcia. Inizialmente il ministro aveva annunciato che, come previsto dal suo regolamento sulla valutazione all'articolo sei, comma 1, sarebbe bastata una insufficienza in una qualunque materia per essere bocciati agli scrutini di giugno. Ma il regolamento, come spiega la stessa ordinanza 40 nelle premesse, non ha ancora completato il suo iter normativo (attualmente è al Consiglio di Stato) mentre la fine dell'anno scolastico è già prossima. Dunque «si intendono valutati positivamente gli alunni che nello scrutinio finale dell'ultimo anno di corso conseguano almeno la media del sei». Se il pugno duro della Gelmini fosse scattato già quest'anno, secondo i dati ministeriali, in 110mila avrebbero rischiato di non arrivare all'esame: ogni anno poco più del 25% dei candidati colleziona almeno una insufficienza allo scrutinio finale. Il giro di vite, però, è solo rimandato: scatterà nel 2009/2010. Nel frattempo, chi vuole assicurarsi di accedere alle prove, dovrà ottenere la media del 6, almeno il 6 in condotta e dovrà aver saldato, questo non va dimenticato, i debiti collezionati nei due anni scolastici precedenti, pena l'esclusione, come prevede, appunto il decreto Fioroni numero 42 del 2007 sul recupero dei debiti a cui la Gelmini, per quest'anno, fa riferimento.

Le date

L'Ordinanza 40 fissa anche le date della Maturità 2009 che si prefigura particolarmente “lunga”. La prima riunione di presidenti e commissari è fissata per il 23 giugno. La prova di italiano sarà il 25, l'anno scorso fu il 18. Il 26 c'è la seconda prova che nei licei artistici e negli istituti d'arte continua anche nei due giorni feriali seguenti. La terza è in calendario il 29, ma le commissioni dovranno definirla entro il 27. In città come Roma il cosiddetto “quizzone” slitterà di un giorno e si svolgerà il 30 visto che il 29 è il giorno del Santo Patrono.

Candidati esterni

Sono sedi di esame soltanto gli istituti statali e gli istituti paritari. Ai candidati esterni che abbiano compiuto la loro preparazione in scuole o corsi privati è, infatti, vietato «sostenere gli esami in scuole paritarie che dipendano dallo stesso gestore o da altro gestore avente comunanza di interessi». Per i candidati esterni gli istituti statali e gli istituti paritari sedi di esame sono quelli “ubicati nel comune di residenza”. In caso non sia presente l'indirizzo di studio indicato nella domanda fatta a novembre nel proprio comune ci si può allargare alla provincia o alla regione. Il tutto, però, sotto il monitoraggio degli Uffici scolastici regionali.

Gli ottisti

Anche per loro (gli iscritti al 4° anno che hanno 8 in tutte le materie e hanno avuto almeno 7 in ogni disciplina al 2° e 3° anno) peserà , ovviamente, la condotta: con il 5 non può accedere in anticipo agli esami. I giudizi tornano pubblici: l'esito finale dell'esame con l'indicazione del punteggio finale conseguito (inclusa l'eventuale menzione della lode se la commissione ha deciso di attribuirla) è «pubblicato, per tutti i candidati, nell'albo dell'istituto sede della commissione». Tornano, dunque, i giudizi pubblici eliminati lo scorso anno dall'ex ministro Beppe Fioroni per motivi di privacy. Per chi viene bocciato, però, comparirà «la sola indicazione della dizione esito negativo».


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