ItaliaOggi: Troppe classi, verso un nuovo taglio
Nel Dpef indicate le linee guida per la Finanziaria 2008: ridurre i prof e le ore di lezione dei licei. E Fioroni rimedia 342 milioni di euro per i debiti delle scuole
Troppe classi, troppi insegnanti rispetto al numero degli alunni, troppe ore di lezione. Con la prossima Finanziaria dovranno essere tagliati, per ridurre i costi dell'istruzione italiana e riportarli alla media europea. A indicare la strada è il Dpef, il documento di programmazione economica e finanziaria, approvato dal consiglio dei ministri giovedì scorso. Vertice denso, quello di giovedì, nel quale il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, è riuscito a portare a casa, tra decreto legge sul tesoretto e assestamento di bilancio, circa 342 milioni di euro in più per il 2007, a fronte di 380 milioni richiesti e a un debito complessivo, maturato dal 2002 al 2006, di oltre 1 miliardo di euro. Una boccata di ossigeno per le scuole almeno per l'anno in corso. Scuole che (si vedano le dettagliate tabelle in pagina) si preparano a ricevere a luglio una nuova tranche del finanziamento ordinario per le spese di funzionamento e per il personale (è la terza per il 2007, nuova quota arriverà a settembre). E così, se da un lato prosegue, seppure a passo lento, il cammino di risanamento dei conti delle istituzioni scolastiche, dall'altro c'è chi pensa a come risolvere il problemi dei costi dell'istruzione alla radice. Secondo le stime della Ragioneria generale dello stato, ci sono ancora troppi insegnanti in servizio nelle scuole statali, con classi sotto dimensionate rispetto alla media, indicata dalla legge, di 21 alunni: una classe su sei nella scuola secondaria inferiore e una classe su tre nella scuola primaria sarebbero al di sotto dei 15 studenti. Il fenomeno del sottodimensionamento, precisa il Dpef, non è appannaggio esclusivo di comuni piccoli e remoti, dove la tutela del diritto allo studio sconsiglia applicazioni rigide di parametri. E dunque, recita il documento, ci sono ampi margini per adottare contromisure. In primis, un nuovo intervento, dopo quello già realizzato con la Finanziaria 2007, sulla consistenza delle classi, e poi una riprogrammazione territoriale degli insegnanti e di tutto il personale, in concomitanza con un nuovo modello di reclutamento; e ancora, riduzioni dell'orario degli studenti, cosa che l'ultima manovra ha già fatto per gli istituti professionali, dove il monte ore di lezioni settimanali è passato da 40 a 36. Resterebbe dunque da agire sui licei. Maggiore flessibilità in servizio dovrà essere garantita dagli insegnanti. Ai docenti è dedicato l'ultimo capitoletto delle tre pagine dedicate dal Dpef alla scuola: dovranno essere valorizzati, con meccanismi di progressione di carriera, a cui però si dovrà accompagnare una revisione della disciplina della mobilità.
Si intravede, insomma, una nuova architettura del servizio scolastico, da declinare a stretto giro con la riduzione della spesa. Prima di arrivare alla prossima Finanziaria, una schiarita, sul come, dovrebbe esserci con un quaderno bianco che Fioroni e Tps si sono impegnati a scrivere a quattro mani. Probabilmente per settembre.