ItaliaOggi: Tps vuole meno professori
In vista della Finanziaria, il Tesoro punta a ridurre il numero di prof per alunni.
Ma Fioroni chiede più organico per il tempo pieno
Era già scritto nel dpef, il documento di programmazione economica e finanziaria: troppe classi, troppi insegnanti rispetto al numero degli alunni, troppe ore di lezione. E, ora che si tratta di stringere in vista della nuova legge finanziaria, i tecnici del ministero dell'economia stanno mettendo nero su bianco la norma. Si tratta di un nuovo ridimensionamento del numero di classi, dopo quello realizzato, parzialmente rispetto alle previsioni, nell'anno in corso. Un ridimensionamento che dovrebbe essere articolato agendo da un lato su una più attenta programmazione del fabbisogno di insegnanti sul territorio e dall'altro riducendo il carico di lezioni per i licei. Dopo quanto già fatto con gli istituti tecnici e professionali, dove l'orario settimanale è passato da 40 a 36 ore. Un'ipotesi, questa della riduzione del numero di docenti per alunni, che al momento non è condivisa a livello politico. Anzi, il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, sta mettendo a punto la sua agenda dei desiderata da inviare (la scadenza, valida per tutti i ministri, in verità era fissata per ieri) al tesoro: dove al primo posto c'è la richiesta per un innalzamento dell'organico a sostegno del tempo pieno. La riforma del tempo pieno, infatti, è stata varata con il decreto legge sull'avvio dell'anno scolastico, la scorsa settimana. Ma la norma precisa che la reintroduzione del tempo premorattiano per la scuola dell'infanzia deve avvenire a invarianza di organico. Insomma, si è stabilito il principio, senza prevedere nessuna risorsa aggiuntiva per realizzarlo. C'è poi il capitolo del tempo prolungato per le medie, al momento rimasto sulla carta del ddl Bersani, in discussione alla camera. Senza parlare, infine, degli oltre 600 milioni di euro di debiti pregressi che le scuole hanno contratto nel periodo 2001-06 e che il ministero deve in qualche modo ripianare. Tra le voci in rosso, ci sono sia le supplenze pregresse che il pagamento della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Tarsu per la quale fino a oggi le scuole hanno maturato con i comuni un debito di circa 230 milioni di euro. La proposta dell'istruzione è di assegnare direttamente al ministero il pagamento della tassa, in base a un accordo generale con l'Anci che stabilisca criteri e modalità. Si tratterebbe però di un intervento che produrrebbe i suoi effetti, ovviamente, solo per l'anno finanziario 2008 .
La proposta di Fioroni è insomma di tutt'altro tenore rispetto alle soluzioni alle quali sta lavorando il ministero dell'economia, che punterebbe ad applicare anche alla scuola la regola del si spende quello che si risparmia. E che individua proprio nel parametro delle classi una delle voci di taglio. Visto che l'Italia è ancora distante dalla media europea di numero di docenti per studenti. Il confronto è appena agli inizi.