ItaliaOggi: Torna il voto in condotta
In Gazzetta il decreto che riscrive la disciplina nelle scuole secondarie
Anche servizi sociali per gli studenti irrequieti
Torna il voto in condotta. E arrivano i servizi sociali per gli studenti indisciplinati. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 293 di ieri è stato pubblicato il decreto del presidente della repubblica 21 novembre 2007, n. 235, recante modifiche e integrazioni al decreto del presidente della repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria. Per effetto delle nuove regole (anticipate su ItaliaOggi del 12 giugno 2007 e in vigore dal 2/1/08), lo studente recidivo, che viola ripetutamente le regole di buon comportamento, mettendo a repentaglio la sicurezza degli altri alunni o degli insegnanti e l'integrità dei beni della scuola, rischia, quando gli va bene, di filare ai servizi sociali, altrimenti perde l'anno. Come accadeva una volta, quando il voto in condotta era la spada di Damocle che pesava sul futuro di ogni studente, a dispetto del rendimento nello studio. Il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni opta dunque per il pugno duro prevedendo nuove sanzioni disciplinari per chi tiene comportamenti non consoni alle finalità educative della scuola. Saranno le stesse scuole a individuare, nei regolamenti interni, i comportamenti che costituiscono mancanza disciplinare e le relative punizioni, seguendo appunto le indicazioni di Fioroni. Innanzitutto il ministro ripropone il principio generale dell'ordinamento penale, per cui la responsabilità di ogni fatto è sempre personale: nessuno potrà essere punito per fatti che non ha commesso direttamente e comunque senza essere stato prima sentito sulle proprie ragioni. E nessuno potrà mai essere punito per le proprie opinioni, liberamente espresse. Le sanzioni vanno dalle attività di recupero in favore della comunità, come la pulizia delle aule, piccole opere di manutenzione, volontariato, alla sospensione da scuola per un numero variabile di giorni, che può superare l'attuale tetto dei 15 giorni. Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave o tali da ingenerare un elevato allarme sociale, qualora si ritengano inutili o impossibili interventi di reinserimento dello studente, si arriva all'allontanamento dalla scuola fino al termine delle attività didattiche e all'esclusione dallo scrutinio finale o dall'esame di stato. A garanzia del contraddittorio, il regolamento prevede che le sanzioni più gravi, ovvero l'allontanamento dalla comunità scolastica e la non ammissione allo scrutinio, siano sempre adottati da un organo collegiale e non dal solo dirigente scolastico. Contro le sanzioni disciplinari è sempre ammesso ricorso a un organo di garanzia interno alla scuola, del quale fa parte di diritto almeno un rappresentante eletto dagli studenti, entro 15 giorni dalla comunicazione. E anche l'appello al direttore scolastico regionale, che deciderà nel termine perentorio di 15 giorni. Il nuovo sistema sanzionatorio riguarda pure i genitori, chiamati a firmare un patto con la scuola al momento dell'iscrizione, sui propri diritti e doveri. Tra i doveri, quello di pagare per i danni che i figli procureranno.