ItaliaOggi: Tecnico-professionali al restyling
CONSIGLIO DEI MINISTRI/ Gli schemi di regolamento attuano il decreto n. 112 del 2008
Gli istituti avranno due indirizzi: economico e tecnologico |
Restyling in vista per il gli istituti tecnici e professionali. L'obiettivo è quello di ridurre la frammentazione degli indirizzi dell'offerta formativa, razionalizzare le risorse umane ed economiche e rendere più efficiente il sistema didattico. Il consiglio dei ministri ha approvato ieri due schemi di regolamento per il riordino degli istituti tecnici e professionali, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 64 del dl n. 112/2008. I nuovi istituti tecnici si divideranno in due comparti: economico e tecnologico. Stessa cosa per i professionali, che presenteranno percorsi rivolti al settore dei servizi e al settore dell'industria e artigianato. Le novità si applicheranno a partire dall'anno scolastico 2010-2011.Istituti tecniciI percorsi degli istituti tecnici del settore economico avranno a loro volta diversi indirizzi. Il percorso economico si dividerà tra «amministrazione, finanza e marketing» e «turismo». Il percorso tecnologico, invece, si svilupperà in nove indirizzi: «meccanica, meccatronica ed energia», «trasporti e logistica», «elettronica ed elettrotecnica», «informatica e telecomunicazioni», «grafica e comunicazione», «chimica, materiali e biotecnologie», «sistema moda», «agraria e agroindustria», «costruzioni, ambiente e territorio». I percorsi avranno un orario complessivo annuale di 1.056 ore, corrispondente a 32 ore settimanali di lezione, e saranno caratterizzati per un'area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e a insegnamenti specifici di indirizzo. Al superamento dell'esame di stato conclusivo del percorso di studio sarà rilasciato il diploma di perito, indicante l'indirizzo seguito dallo studente e le relative competenze acquisite. Per il monitoraggio dei percorsi degli istituti tecnici il ministero dell'istruzione si avvarrà di un apposito Comitato nazionale per l'istruzione tecnica e professionale, formato da docenti ed esperti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni. A livello di tempistica, gli attuali istituti tecnici confluiranno in maniera graduale nel nuovo ordinamento a decorrere dall'anno scolastico 2010-2011. In concomitanza alla «migrazione», sarà predisposto un piano di aggiornamento dei dirigenti, dei docenti e del personale degli istituti, nonché una campagna informativa diretta ai giovani e alle loro famiglie per consentire di operare scelte consapevoli.Istituti professionaliIl riordino degli istituti professionali delinea un'articolazione in due percorsi formativi: uno riguardante il settore dei servizi, l'altro rivolto all'area economica dell'industria e dell'artigianato. Il primo percorso si sviluppa in cinque indirizzi: «Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale», «Servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica», «Servizi socio-sanitari», «Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera», «Servizi commerciali». Anche i nuovi istituti professionali avranno un orario complessivo annuale di 1.056, con 32 ore di lezione settimanali. Al superamento dell'esame di stato conclusivo dei cinque anni sarà rilasciato il diploma di tecnico, indicante l'indirizzo seguito e le competenze acquisite dallo studente. Gli istituti professionali avranno maggiore flessibilità rispetto agli istituti tecnici. In particolare, in aggiunta agli ordinari margini di autonomia previsti dalla disciplina vigente, essi potranno articolare in opzioni le aree di indirizzo, per rispondere alle esigenze del tessuto produttivo del territorio, potendo disporre, durante l'anno, del 25% delle ore di lezione previste nel primo biennio, del 35% in terza e quarta e del 40% nell'ultimo anno. Così facendo, potranno essere introdotti insegnamenti alternativi (da selezionare nell'ambito di un apposito elenco nazionale, definito con dm) senza necessariamente far nascere nuovi indirizzi professionali ed evitando quindi di frammentare l'offerta formativa del sistema. |