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ItaliaOggi: Tecnici e professionali più poveri

Via libera del consiglio dei ministri ai regolamenti di riforma. Si parte dal prossimo anno.Crescono gli organi collegiali, meno risorse al fondo di istituto

02/06/2009
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ItaliaOggi

di Antimo Di Geronimo

Istituti tecnici e professionali più poveri dal 2010 con la riforma varata dal governo il 28 maggio scorso. Le nuove disposizioni, che sono contenute in due regolamenti, prevedono una riduzione generalizzata del numero delle ore di lezione da una media di 36 a 32 ore settimanali per tutti. E siccome meno ore di lezione vuol dire meno docenti, ciò avrà risvolti anche sul fondo di istituto, che subirà una riduzione di 857 euro per ogni docente in meno. Il rischio, dunque, è quello di far partire la riforma senza i soldi per pagare gli straordinari. Che aumenteranno notevolmente proprio grazie alla riforma, perché è previsto un aumento del numero degli organi collegiali. E quindi anche un aumento dei relativi adempimenti per i docenti che dovranno farli funzionare.Insomma: più lavoro straordinario per i docenti e meno soldi per pagarlo. I regolamenti prevedono, infatti, che ogni scuola si doti di organi collegiali aggiuntivi: i dipartimenti e il comitato tecnico scientifico. Organi che si affiancheranno a quelli già esistenti: consiglio di istituto, collegio dei docenti e consigli di classe. E quindi si allungheranno anche i tempi per la programmazione educativa e didattica. Perché ogni scuola, prima di cominciare le lezioni, dovrà costruire il proprio percorso didattico acquisendo 5 deliberazioni di altrettanti organi collegiali. Che dovranno anche andare d'accordo tra loro.Meno ore e meno soldiLa riduzione del numero dei docenti avverrà portando a 32 ore settimanali l'orario di lezione, contro una media attuale di 36 ore. E per ogni docente in meno, il fondo d'istituto perderà 857 euro. L'aumento degli organi collegiali, invece, sarà attuato tramite l'istituzione di organi intermedi tra il collegio dei docenti e i consigli di classe, denominati dipartimenti. E in più, in ogni scuola dovrà essere costituito un comitato scientifico composto da docenti ed esperti esterni, tratti dal modo dell'industria e delle professioni. Un espediente, questo, che dovrebbe consentire di fare fronte alle richieste di professionalità specifiche da impiegare nel mondo del lavoro.Dipartimenti e comitatiDunque, il collegio dei docenti sarà affiancato da dipartimenti. E cioè da articolazioni funzionali per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa. E in più ogni scuola dovrà dotarsi di un comitato tecnico-scientifico, composto in pari numero da docenti ed esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica. Il comitato avrà funzioni consultive e di proposta per l'organizzazione delle aree di indirizzo e l'utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. Meno soldi nel fondoEntrambi i provvedimenti prevedono (implicitamente per i dipartimenti ed esplicitamente per i comitati) che le scuole dovranno fare fronte alle spese di funzionamento dei nuovi organi senza sperare in ulteriori finanziamenti. Il tutto nonostante il fatto che, a seguito della riduzione degli organici, dovuta alla riduzione del numero delle ore di lezione, gli istituti dovranno fare fronte anche a una corrispondente riduzione del fondo dell'istituzione scolastica, che viene calcolata anche dal numero dei docenti: 857 euro per ogni docente in organico di diritto.Istituti professionaliDopo la riduzione da 40 a 36 ore settimanali, prevista dal ministro Fioroni con il decreto 41 del 2007, confermata dal ministro Gelmini il 27 febbraio scorso con il decreto 23, è in arrivo, dunque, un'ulteriore riduzione del numero delle ore di lezione settimanali, che passeranno, nei professionali, dalle attuali 36 a 32. In tutto il 20% in meno. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dalle prime classi funzionanti nell'anno scolastico 2010/2011. Mentre le seconde e terze classi proseguiranno secondo i piani di studio previgenti, ma con un orario complessivo annuale delle lezioni di 1122 ore, corrispondente a 34 ore settimanali. Le quarte e le quinte proseguiranno invece con un orario complessivo annuale di 1056 ore, corrispondente a 32 ore settimanali. Ad oggi esistono 5 settori di istruzione professionale, con 27 indirizzi. Con la riforma si passerà a 2 settori per 6 indirizzi. Istituti tecniciAttualmente l'orario dei tecnici varia a seconda della tipologia degli istituti. Il commerciale ha un orario che va da 34 a 36 ore settimanali. Mentre al geometra si va dalle 30 ore nel biennio, fino alle 33/34 nel triennio. Infine gli istituti tecnici industriali, generalmente, si attestano sulle 36 ore settimanali. Dall'anno scolastico 2010/2011, invece, le prime, le seconde e le terze classi saranno riorganizzate con un orario complessivo annuale delle lezioni di 1056 ore, corrispondente a 32 ore settimanali. Le quarte e le quinte, invece, si salveranno e proseguiranno secondo i piani di studio e gli orari previsti dall'ordinamento previgente. La riorganizzazione prevederà anche una rivisitazione degli indirizzi nel senso della semplificazione. E quindi si passerà dagli attuali 47 a 11 indirizzi suddivisi in 2 settori.


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