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ItaliaOggi: Sugli organici, solo palliativi

Di Mimmo Pantaleo segretario Flc-Cgil

24/02/2009
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ItaliaOggi

Gli incontri delle scorse settimane sugli effetti dei regolamenti attuativi della legge 133/08 non hanno prodotto sul versante degli organici nessun impegno concreto da parte del ministro Gelmini. Infatti, le proposte che ci sono state fatte rappresentano dei palliativi che in realtà non spostano di un millimetro il problema di fondo: la decurtazione di risorse determinata dalla legge 133/08 e la tagliola della clausola di salvaguardia. L'operazione fatta dal governo è devastante. Si è prima determinata la riduzione di risorse e poi si sono definiti gli strumenti ( Regolamenti, legge 169/08) per attuarla. Questo con la conseguenza che le modifiche ordinamentali sono divenute serventi rispetto alla necessità di far cassa. Non c'è un progetto di scuola finalizzato alla qualificazione e al miglioramento, c'è soltanto la necessità di produrre l'obiettivo di risparmio definito da Ministro Tremonti. Per questa ragione abbiamo chiesto ripetutamente nei mesi scorsi e, da ultimo, lo scorso 11 febbraio al Ministro, che si proceda ad una revisione di quelle determinazioni per permettere alle scuole di funzionare. Infatti l'applicazione dei Regolamenti risulta palesemente ingestibile se calata nell' organizzazione della scuola reale. Da questo nasce la confusione di queste settimane, l'allarme delle famiglie che in questo stato di incertezza si trovano a scegliere la scuola dei loro figli senza avere la sicurezza che la loro scelta sarà accolta. Allarme e incertezza che sono comuni al personale della scuola tutto, che non sa quale e come sarà la scuola dove dovrà operare a partire dal prossimo anno scolastico. I numeri che ci sono stati presentati sono impressionanti. Il primo ciclo paga il conto maggiore con i due terzi dei tagli previsti a partire da settembre prossimo. Viene disatteso l'impegno assunto dallo stesso governo a non aumentare gli alunni per classe. Sul personale Ata si opera un taglio orizzontale e percentuale particolarmente sul profilo dei collaboratori scolastici (quasi il 70% sul taglio complessivo). I risvolti sono drammatici sul versante del precariato: decine di migliaia di persone che da settembre non lavoreranno più. Per questo abbiamo chiesto un'assunzione di responsabilità al ministro e al governo tutto. Si tratta di persone in carne e ossa, di famiglie che dipendono da questi stipendi. L'attivazione di un tavolo interministeriale sul precariato, da noi richiesto, è un primo passo significativo anche se non risolve il problema di fondo. Riteniamo, al contrario, molto grave l'ipotesi del ministro di utilizzare i fondi della legge 440 per ridurre l'entità dei tagli, per due ragioni essenzialmente: anche utilizzando questa risorse oltre il 90% dei tagli rimane intonso ma, soprattutto, si azzererebbero in tal modo le risorse a disposizione delle scuole per l'ampliamento e il sostegno all'offerta formativa ( non per “progetti inutili” come qualcuno ha affermato nel corso della riunione). Si avallerebbe così una sorta di cannibalismo tra le poche risorse a disposizione delle istituzioni scolastiche, senza comprendere che, già oggi, il problema dei finanziamenti alle scuole è drammatico. La FLC non ci sta ad un progressivo impoverimento delle scuole perché rappresenta il viatico per la distruzione della scuola pubblica.


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