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ItaliaOggi-Sugli organici della scuola regioni e sindacati in campo

Faccia a faccia al ministero dell'istruzione sul contingente per il prossimo anno. Sugli organici della scuola regioni e sindacati in campo Non hanno pace gli organici della scu...

01/05/2005
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ItaliaOggi

Faccia a faccia al ministero dell'istruzione sul contingente per il prossimo anno.

Sugli organici della scuola regioni e sindacati in campo

Non hanno pace gli organici della scuola. Nonostante l'iniezione di 650 nuove cattedre per il prossimo anno, annunciato dal ministero dell'istruzione, d'intesa con l'economia, proseguono le proteste di regioni e sindacati contro l'esiguità dell'organico docente sul quale disporre assunzioni anche a tempo indeterminato. Intanto slitta, probabilmente alla prossima settimana, il decreto di riforma della secondaria, che ieri il consiglio dei ministri non ha esaminato. Sarebbero in corso ancora alcuni correttivi, in particolare sulla connotazione dei licei e sul destino degli istituti tecnici.
Il faccia a faccia sul personale si è tenuto ieri a viale Trastevere, quando i vertici dell'amministrazione centrale hanno presentato la ripartizione del contingente aggiuntivo rispetto alla prima assegnazione, che prevedeva744.131 cattedre, in linea con quanto in funzione per l'anno in corso.

Con il via libera a nuove 650 cattedre, il prossimo anno i posti di diritto salgono a quasi 745 mila. Il decreto di ratifica sarà firmato nei prossimi giorni.

Una concessione comunque insufficiente, hanno replicato le regioni. Il Veneto, per esempio, aveva fatto una richiesta di 1.350 posti in più: ha portato a casa il 5% (70 cattedre) di incremento della dotazione con la quale fronteggiare l'accresciuto fabbisogno. Sempre 70 posti aggiuntivi per la Campania, la cui richiesta iniziale era stata di mille cattedre. Caso analogo quello dell'Emilia Romagna. È andata meglio al Lazio, che aveva avanzato una richiesta di 70 cattedre, a fronte della quale ha ottenuto un incremento di 34 unità.

I posti aggiuntivi, ha spiegato il dicastero dell'istruzione, sono stati assegnati 'per fare fronte in primo luogo alle accresciute esigenze derivanti dall'aumento del numero degli alunni, determinato, nella scuola secondaria di II grado, soprattutto dal recupero di rilevanti quote di dispersione scolastica per effetto dell'estensione dell'obbligo scolastico'. C'è poi la crescita degli alunni stranieri e il potenziamento delle attività opzionali nella scuola primaria e secondaria di primo grado. Esigenze, queste, che hanno dovuto fare i conti con i paletti della Finanziaria 2005, che prosegue nella politica avviata negli anni passati di un contenimento della spesa per il personale del pubblico impiego. Secondo le sigle sindacali lo sforzo fatto dal dicastero guidato da Letizia Moratti resta però insoddisfacente. 'Non si capisce con quale criterio e sulla base di quali parametri siano state assegnate le cattedre in più', ha commentato Massimo Di Menna, leader della Uil scuola. 'Resta un problema di metodo, ossia non si può prima fissare il contingente e poi adattarlo alla realtà. Bisognerebbe procedere al contrario per evitare che il sistema scuola, e i docenti che vi lavorano, debbano vivere in uno stato di incertezza e di precarietà'. 'Le cattedre aggiuntive sono una goccia nel mare delle necessità', aggiunge Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, 'e testimoniano come l'amministrazione sia incline a operare solo con limitate concessioni, avendo l'assillo di far prevalere, a scapito della qualità della scuola, parametri meramente adattati a far quadrare i vincoli di carattere economico'.

Vincoli che, secondo la Cgil scuola di Enrico Panini, potrebbero però saltare davanti a dati di fatto, quali appunto la crescita delle iscrizioni. 'La vicenda per noi non è affatto chiusa', ha spiegato Panini, 'il governo se vuole garantire la qualità della scuola ha lo strumento per intervenire già quest'anno, attraverso la legge di assestamento di bilancio che consente di apportare correttivi in ordine agli stanziamenti'


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