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ItaliaOggi-Studenti, a lezione si va in azienda

CONSIGLIO DEI MINISTRI/Approvati due decreti che attuano una parte della riforma Moratti. Studenti, a lezione si va in azienda Al via l'alternanza scuola-lavoro. Stage utile ai fini...

25/03/2005
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ItaliaOggi

CONSIGLIO DEI MINISTRI/Approvati due decreti che attuano una parte della riforma Moratti.

Studenti, a lezione si va in azienda

Al via l'alternanza scuola-lavoro. Stage utile ai fini del diploma

Le imprese serviranno anche a fare scuola. Nell'ambito delle risorse disponibili, lo stanziamento ordinario è di 30 milioni di euro l'anno, i giovani che hanno tra i 15 e i 18 anni potranno scegliere di proseguire il percorso scolastico alternando lezioni e lavoro. Gli stage in impresa, ma anche in enti pubblici, avranno il valore di crediti da spendere per il titolo finale del diploma. Un modo diverso per adempiere al diritto-dovere all'istruzione e alla formazione professionale che manda in soffitta il tradizionale obbligo.
Le novità, che partiranno in modo graduale a partire dal prossimo anno scolastico, sono state definite ieri dal consiglio dei ministri. Il plenum ha dato il via libera infatti a due decreti legislativi che attuano alcuni tronconi della riforma Moratti. Si prevedono in particolare l'obbligo all'istruzione e alla formazione scolastica per tutti fino a 18 anni e l'opportunità dell'alternanza scuola-lavoro. 'Il decreto', ha spiegato il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, 'eleva l'obbligo dai nove anni precedenti a 12. L'innalzamento del livello di scolarità avrà effetti positivi sui singoli studenti e più in generale sul sistema paese'.

Commenti positivi quelli di Confindustria, che afferma: 'Ora il sistema educativo è più europeo,perché è dimostrato che a livelli di istruzione e formazione più elevati corrispondono posti di lavoro più qualificati e più remunerati'. Nettamente critici, invece,Cgil, Cisl e Uil scuola, che accusano il governo da un lato di avere sostituito l'obbligo con un fumoso diritto-dovere che non assicura pari qualità e condizioni a tutti e dall'altro di voler fare riforme a costo zero, che al momento suonano come semplici auspici. Contrari i partiti di centro-sinistra, che parlano di un nuovo attacco alla Costituzione. 'L'obbligo a otto anni è previsto dalla Costituzione, non è possibile modificarlo con un decreto attuativo di una legge ordinaria', dice Maria Chiara Acciarini, responsabile scuola dei Ds al senato.

Secondo le stime del ministero, a partire dal prossimo anno dovrebbero essere inseriti nel sistema scolastico e formativo 30 mila ragazzi in più.

DIRITTO/DOVERE

La riforma Moratti prevede l'obbligatorietà dell'istruzione e della formazione fino alla maggiore età. Dal 2005/2006, però, in attesa dell'emanazione dei decreti legislativi sul secondo ciclo, l'iscrizione e la frequenza gratuite riguarderanno solo i primi due anni degli istituti secondari superiori e i percorsi di istruzione e formazione professionale. La responsabilità dell'adempimento da parte dei minori è a carico dei genitori o di 'coloro che a qualsiasi titolo ne facciano le veci'. Saranno, poi, i comuni a vigilare sull'adempimento da parte dei genitori del dovere di mandare i figli a scuola o nei centri di formazione professionale accreditati dalle regioni. Un'anagrafe nazionale evidenzierà eventuali abbandoni, scuola per scuola. L'organismo, istituito presso il ministero dell'istruzione, si raccorderà con le anagrafi regionali, per seguire anche gli studenti che scelgono i percorsi di istruzione e formazione professionale o quelli in apprendistato.

ALTERNANZA

Stanziati 30 milioni di euro a decorrere dal 2006, sono 10 i milioni per il 2005, per consentire ai ragazzi di 15-18 anni di fare esperienze di lavoro in impresa, anche in periodi diversi dalle lezioni, contemporaneamente ai percorsi di istruzione o formazione professionale. L'alternanza sarà progettata, realizzata e valutata sotto la responsabilità dei licei o dei centri di formazione in base ad apposite convenzioni con le imprese o con le camere di commercio, industria e artiginato, oppure con enti pubblici e privati disponibili ad accogliere gli studenti. Le attività saranno svolte sotto la guida di un docente con funzioni di tutor e varranno come crediti ai fini dell'iter scolastico. Sarà un decreto del ministero a definire, dopo intesa con le regioni, i criteri generali delle convenzioni, i requisiti che devono possedere le imprese, il modello di certificazione per la spendibilità a livello nazionale delle competenze acquisite.


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