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E da gennaio 75 in più al mese ai professori, 55 agli Ata
La detassazione dei premi di produttività per gli statali, di cui si vociferava alla vigilia del decreto anticrisi, non ci sarà. Ma per Natale, i dipendenti della scuola, oltre un milione di lavoratori tra insegnanti, direttori e bidelli, troveranno sotto l'albero un assegno extra di circa 110 euro. Si tratta dell'indennità di vacanza contrattuale, che il decreto legge 185, il dl anticrisi appunto, autorizza a pagare per il 2008. Il contratto scuola, infatti, è bloccato presso l'Aran, l'agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego, tra discussioni sulla valutazione e il merito (che il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, avrebbe voluto fosse messo in pratica già da questa tornata contrattuale), la quantificazione delle risorse frutto delle passate economie di spesa, e alcune tensioni sindacali, stante lo sciopero generale della sola Cgil proclamato per il 12 dicembre. E così, visto che il contratto tarda ad arrivare, il dl autorizza il governo a pagare da subito l'indennità per l'anno 2008. E poi, da gennaio, arriveranno anche gli aumenti. A prevederlo sempre il decreto che all'articolo 33 precisa come le indennità di vacanza contrattuale «costituiscono anticipazione dei benefici complessivi del biennio 2008/09 da definire, in sede contrattuale o altro corrispondente strumento, a seguito dell'approvazione del disegno di legge finanziaria per l'anno 2009». Insomma, se il contratto non va avanti, sarà Brunetta, d'intesa con il collega dell'economia, Giulio Tremonti, ad adeguare i salari per il biennio 2008/2009.Un atto unilaterale, già prospettato del resto dalla Finanziaria 2009, che di fatto riporta nell'alveo della legge il trattamento economico dei dipendenti pubblici, mettendo nell'angolo le relazioni sindacali e la contrattazione pubblica. Le prime stime, fatte alla Ragioneria generale dello stato, parlano di aumenti medi pro capite di circa 75 euro al mese (circa 30 in meno rispetto all'ultimo rinnovo) per gli insegnanti e di 55 per il personale Ata. Più o meno quanto potrebbe elargire il contratto rinnovato, per il quale il tasso di incremento è stato fissato al 3,2% per il biennio 2008/2009. Insomma, non vi sarebbe una grande differenza dal punto di vista economico tra contratto rinnovato e non rinnovato. Ciò che invece cambia, e molto, è la tenuta dei rapporti sindacali. Già oggi al lumicino. La Flc-Cgil guidata da Mimmo Pantaleo si prepara infatti a non sottoscrivere neanche questa intesa, dopo il no della Cgil al contratto ministeri. «Senza risorse aggiuntive è impensabile l'introduzione di nuovi criteri di assegnazione del salario accessorio e di un sistema di valutazione complessivo», critica Pantaleo. Più collaborativo Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola: «Chiudiamo questa tornata, fermo restando che ci siano le verifiche sulle risorse. Ma il governo deve subito aprire il tavolo per la riforma contrattuale». In attesa di conoscere l'esatto ammontare e la destinazione delle risorse anche la Gilda e la Cisl scuola. Ma intanto i tempi stringono.
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