ItaliaOggi-Sindacati scuola, serve il dialogo
Dopo le dichiarazioni del ministro Moratti sui tagli. Sindacati scuola, serve il dialogo I sindacati della scuola attendono la Moratti al varco della Finanziaria. Ieri il ministro de...
Dopo le dichiarazioni del ministro Moratti sui tagli.
Sindacati scuola, serve il dialogo
I sindacati della scuola attendono la Moratti al varco della Finanziaria. Ieri il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, ha smentito che la manovra finanziaria conterrà tagli agli organici degli insegnanti, come paventato dal ministero dell'economia. Ma ai sindacati non basta. E, dopo il successo dello sciopero di lunedì scorso, Cgil, Cisl e Uil chiedono a gran voce un tavolo di confronto al ministero dell'istruzione per risolvere i problemi della scuola, dal contratto che non c'è alla riforma dei cicli scolastici alla scarsità degli investimenti.
'A fronte di un impegno del consiglio dei ministri a investire oltre 16 mila miliardi di vecchie lire in cinque anni nella scuola, sono stati resi disponibili in due anni solo 200 milioni di euro, pari a 400 miliardi circa di vecchie lire, ampiamente recuperati con i tagli di organico già fatti', attacca Enrico Panini, segretario della Cgil scuola-università, che contesta i dati riferiti dalla Moratti sul bilancio del ministero dell'istruzione: 'Non è vero che il bilancio è in crescita, la Moratti inserisce anche le risorse per il rinnovo contrattuale passato, che è un'altra partita'. E chiede il blocco totale della riforma della scuola.
Attendista la Cisl. 'Prendiamo atto delle dichiarazioni del ministro, ora ci attendiamo un passo indietro da parte del ministero dell'economia. È necessario però che quanto prima il dialogo con i sindacati, a cui la Moratti ha dato la sua disponibilità, sia nei fatti ripreso', dice Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola. Mentre la Uil scuola contesta che siano le attività collegiali a rendere troppo burocratico il lavoro dei docenti, come invece affermato dal ministro dell'istruzione. 'Ci sono attività, come quelle del consiglio di classe, che non possono essere soppresse. A livello di consiglio d'istituto, poi, eliminare la presenza dei docenti significherebbe affidare le decisione al solo preside, con un grave danno per la democraticità delle scelte. Non è in questo modo che si porta avanti al sfida alla sburocratizzazione della scuola', dice Massimo Di Menna.
'Il ministro, quando nega che ci siano stati tagli alle risorse, non si è forse resa conto che sono stati cancellati in tre anni 177 milioni di euro per l'acquisto del materiale didattico e che per la sicurezza degli edifici ha ottenuto cifre esigue', critica Maria Chiara Acciarini, responsabile scuola Ds al senato.