ItaliaOggi: Siamo stressati da un inutile riformismo
Neyla Annoscia, insegnante lettere scuola media Giovanni XXIII - Allende, Senago (Mi)
Scuola media inferiore, 23 anni di insegnamento nella complessa realtà del cosiddetto Hinterland milanese. Si ricomincia e, come al solito, niente di nuovo: mancano i docenti, soprattutto per il sostegno; non ci sono i fondi per le spese più banali. Come a ogni nuova legislatura, anche per questo inizio d'anno il ministro dell'istruzione di turno ha rinnovato la riforma precedente, introducendo qualche novità burocratica, scartoffie varie da compilare all'insegna dell' impatto ambientale per l'inaudito spreco di carta, neologismi burocratici assolutamente privi di senso, variazioni nei programmi e nelle proposte formative a seconda dell'aria che tira e relativi acronimi che oltrepassano abbondantemente la soglia del ridicolo. Gli insegnanti corrono, si stressano, si adeguano, si riformano secondo i voleri di chi detta legge senza avere la minima idea di che cosa significhi lavorare tra i banchi e, soprattutto, senza possedere un progetto educativo che abbia una prospettiva di reale crescita sociale e culturale del paese. Come al solito i mezzi di informazione sbrodolano notizie allarmanti a scelta tra bullismo dilagante e relative mancanze del corpo docente, abusi di potere e di_ minori e via di questo passo.Come al solito non è cambiato niente neanche quest'anno. È vero. La passione educativa di tanti, la loro volontà di dare sempre il meglio di sé senza badare a spese e all'orologio, disponibili a mettersi in discussione anche lì dove niente cambia, a essere fratelli maggiori, madri e padri, psicologi, assistenti sociali e_ prof, con lo stesso entusiasmo e la stessa energia di 20 anni prima, con la professionalità dovuta all'esperienza e all'autoaggiornamento non sono cambiate . Ma di questo non si parla mai, non fa notizia. Appunto, non è cambiato niente! (riproduzione riservata)