ItaliaOggi: Scuole in rosso per 1 miliardo di €
Il conto choc è arrivato al ministro della pubblica istruzione, Fioroni. Che prova a girarlo a Tps.
I debiti accumulati per supplenti, fornitori e raccolta rifiuti
All'inizio si è parlato di 425 milioni, che poi sono lievitati a 600 milioni. Ma ogni conto si è rivelato sbagliato. Per difetto. I debiti accumulati in questi anni dalle scuole per le supplenze, per le forniture dei materiali di cancelleria, ma anche per le pulizie e per la Tarsu, ovvero la tassa sui rifiuti, arriverebbero a sfiorare, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il miliardo di euro.
Un quadro disastroso, quello che è stato presentato in queste ore dalle direzioni scolastiche regionali al ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, e che potrebbe peggiorare prossimamente, visto che ad alcune scuole è stato annunciato il pignoramento dei beni per mano dell'ufficiale giudiziario. Una cifra così grossa che Fioroni ha dato indicazioni precise perché i conti siano tutti rivisti attentamente prima di essere resi pubblici. E prima che si apra un nuovo terreno di scontro con il collega dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, al quale già ha presentato nelle scorse settimane la richiesta, finora rimasta inevasa, di un finanziamento straordinario di circa 300 milioni: una misura tampone per rispondere alle esigenze delle scuole in maggiore sofferenza per la gestione 2007, ma che non sana nulla del pregresso. Tra Fioroni e Tps, del resto, non è mai corso buon sangue. E le recenti vicende contrattuali non sono state di aiuto per niente. Tps non molla sui 680 milioni che bisognerebbe prelevare dal tesoretto per dare ai dipendenti pubblici gli aumenti già concordati dal governo con i sindacati. Con la conseguenza che Fioroni si troverebbe a dover scontare uno sciopero della scuola, il settore più delicato del pubblico impiego, con il quale in passato si è scottato più di un ministro, dal diessino Luigi Berlinguer alla forzista Letizia Moratti, per una scelta politicamente mai condivisa. Litigi al consiglio dei ministri tra i due, ormai, non si contano più. E mentre prosegue il pressing sul premier, Romano Prodi, perché riporti alla ragione Tps ed eviti lo sciopero del 4 giugno prossimo, ora ci si mette anche il debito delle scuole. Proprio non ci voleva. Si tratta di debiti contratti dagli istituti scolastici, tra spese crescenti di gestione e finanziamenti calanti da parte dello stato. Secondo una ricerca effettuata dalla Flc-Cgil, dal 2001 al 2007 gli stanziamenti per il funzionamento didattico e amministrativo delle scuole sono passati da 331 milioni di euro a 108 milioni di euro. Per il pagamento della Tarsu, le scuole hanno avuto nel 2001 quasi 35 milioni di euro, calati a 22 milioni nel 2006, con punte in giù nel 2002 (5,8 milioni) e nel 2005 (11 milioni). Quasi 300 milioni di euro sono stati cancellati per gli stipendi dei supplenti in soli tre anni: nel 2004 c'erano 889 milioni di euro, nel 2007 ce ne sono 573. Il risultato è che ad oggi, secondo quanto risulta a IO, il debito sarebbe arrivato appunto a un miliardo di euro. E nel rendiconto non sarebbero stati inseriti gli impegni di spesa pagati dagli istituti con altri fondi, ovvero con anticipi di cassa, in attesa di aver risorse fresche poi mai arrivate. In questa situazione,protestano i dirigenti scolastici, serve a ben poco che i pochi soldi che arrivano dal 1° gennaio scorso provengano direttamente dal ministero. ´Nessuna operazione di ingegneria contabile ci può salvare, c'è bisogno di un finanziamento straordinario che sani l'intero pregresso', spiega il segretario della Flc-Cgil, Enrico Panini.
Fioroni ha intanto messo a punto un piano pluriennale che tiene conto anche della necessità di assegnare i fondi per il pagamento della Tarsu.
Sul fronte supplenze, il piano di rientro prevede la copertura totale delle sostituzioni causa maternità, che rappresentano circa il 60% della spesa complessiva per questa voce, a carico del sistema previdenziale: in altre parole la spesa passerebbe direttamente all'Inps. Sul dove trovare i soldi, Fioroni ha le idee chiare. ´Anche noi dovremo compartecipare al tesoretto', va dicendo da tempo. Le risorse aggiuntive potrebbero essere spalmate su molte voci: i debiti, certo, ma anche la copertura dell'innalzamento dell'obbligo a 16 anni, l'aggiornamento degli insegnanti, il riordino degli istituti tecnici e professionali, il diritto allo studio...Tps permettendo