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ItaliaOggi: Scuola pubblica più debole

È la denuncia fatta da Legambiente in occasione della presentazione della quarta edizione del dossier sulla scuola pubblica

06/06/2006
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ItaliaOggi

Scuola pubblica in panne: finanziamenti al lumicino, meno cattedre per gli insegnanti rispetto al numero degli studenti e poi poco sostegno per gli alunni disabili. Su tutto ciò pesa poi il problema dello stato di salute degli edifici scolastici, strutture vecchie e spesso non a norma di legge. È la denuncia fatta da Legambiente in occasione della presentazione della quarta edizione del dossier sulla scuola pubblica. La ricerca passa in esame gli ultimi cinque anni di governo Berlusconi con la conduzione del ministero dell'istruzione di Letizia Moratti e mette in risalto soprattutto i tagli finanziari avvenuti, secondo Legambiente, ai danni della scuola pubblica, determinati dagli interventi del governo attraverso le Finanziarie e la gestione delle voci di spesa. Il quadro che emerge non è certo dei migliori e dà conto in generale di una riduzione continua e complessiva di risorse in termini di strutture, di personale e di investimenti a tutto campo. A fronte di un aumento di alunni di 107 mila unità, determinato esclusivamente dall'ingresso a scuola di alunni stranieri (che con il loro incremento hanno compensato il calo demografico di studenti di lingua italiana), che significa diffusione a macchia d'olio della presenza di alunni di lingua diversa da quella italiana, i finanziamenti sono rimasti identici a quelli del 2000, determinando così un calo pro capite del 14,20%. Non c'è una voce in crescita nel bilancio del ministero dell'istruzione fino al paradosso, è la denuncia, che la stessa riforma non trova i finanziamenti per essere effettivamente applicata. E quindi per esempio difficoltà per l'insegnamento della lingua inglese, considerato tra le priorità delle riforma, ma difficoltà anche per l'inserimento dell'informatica e la strumentazione tecnologica a essa connessa. Poi, prosegue la ricerca, una filiera di finanziamento in controtendenza è quella per le scuole paritarie che vedono i finanziamenti a loro riservati aumentare del 194,32% rispetto a quanto previsto. A partire dalla Finanziaria 2003, inoltre, viene introdotto un bonus per le famiglie che iscrivono i figli a queste scuole. Nel corso di questi cinque anni, conclude Legambiente, l'azione del governo ha disegnato una scuola pubblica molto più debole.


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