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ItaliaOggi-Scuola, in busta paga 125 € in più

stato firmato nella notte l'accordo tra sindacati e Aran. E ora tocca a ministeri e parastato. Scuola, in busta paga 125 € in più Aumento del 5,22% in due tranche per un milione di...

23/09/2005
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ItaliaOggi

stato firmato nella notte l'accordo tra sindacati e Aran. E ora tocca a ministeri e parastato.

Scuola, in busta paga 125 € in più

Aumento del 5,22% in due tranche per un milione di persone

Via libera al rinnovo del primo contratto 2004/05 del pubblico impiego. È la scuola ad aprire le danze, con circa un milione di lavoratori che avranno, come anticipato ieri da ItaliaOggi, un aumento medio di quasi 125 euro al mese. La trattativa tra Aran e sindacati si è chiusa in nottata. Il negoziato proseguirà ora per ministeri e parastato.
L'obiettivo è di chiudere l'iter formale, che prevede un passaggio delle intese prima alla Corte dei conti poi al consiglio dei ministri e poi di nuovo all'Aran, per la firma definitiva, entro fine anno. Buste paga più pesanti, dunque, certamente per la scuola, dal prossimo gennaio. Il contratto riguarda circa 881 mila docenti e circa 253 mila Ata, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. 'Puntiamo ora alla rapida chiusura delle altre intese', ha detto il presidente dell'Aran, Guido Fantoni, 'per allineare le retribuzioni alla scadenza contrattuale del 31 dicembre 2005'.

L'incremento, a regime, è del 5,01%, come fissato da governo e sindacati nell'accordo del 27 maggio scorso. Che diventa 5,22% nella scuola, grazie all'utilizzo dei fondi aggiuntivi frutto dei risparmi di spesa interni al settore.

L'aumento è in larga misura distribuito a pioggia a seconda dell'anzianità di servizio, del profilo e del grado di scuola. Una prima tranche decorrerà dal 1° gennaio 2004 e una seconda dal 1° febbraio 2005. Una quota dello 0,7%, inoltre, è devoluta al fondo di istituto. Ogni scuola potrà impiegare le nuove risorse per compensare le attività aggiuntive: si tratta di una media di 15 euro al mese, per gli insegnanti, e di 10, per gli Ata. In questo modo si rispetta anche la previsione dell'accordo di palazzo Chigi di destinare almeno lo 0,5% degli aumenti alla voce produttività. I relativi fondi, però, saranno disponibili solo dal prossimo anno e fermo restando che trovino copertura nella manovra finanziaria. Lo 0,7% in questione, infatti, è stato aggiunto successivamente alla Finanziaria 2005. Si tratta, al momento, di risorse non reali. E i sindacati, per evitare eventuali contestazioni da parte della Corte dei conti, hanno preferito distogliere la somma dagli aumenti nazionali per destinarla ai fondi d'istituto.

Riepilogando: per il personale docente saranno erogati in media 97 euro medi mensili a regime di retribuzione tabellare e 14 euro per la retribuzione professionale docenti (è il riutilizzo delle economie interne), oltre a circa 15 euro da destinare al fondo per la contrattazione integrativa e quindi per l'incremento della produttività.

Per il personale Ata, gli aumenti medi mensili a regime sullo stipendio tabellare sono pari a circa 66 euro; per la contrattazione integrativa sono stati stanziati ulteriori 11 euro circa. Dai 1.300 ai 1.700 euro gli arretrati che dovranno essere pagati. Per gli Ata, inoltre, è stato previsto che dal 2006 le economie di settore saranno utilizzate per avviare un sistema di progressione economica: il 25% dei collaboratori e degli assistenti avranno aumenti in più (rispettivamente 330 e 1.000 euro l'anno). La selezione sarà fatta sulla base di un meccanismo che mixa formazione e titoli, e che deve essere definito da sindacati e ministero. 'Con questo contratto le distanze con gli stipendi degli insegnanti europei sono meno vistose', è stato il commento del ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. 'È un'intesa positiva, raggiunta dopo ritardi e rinvii che hanno penalizzato la vita di tanti dipendenti pubblici. Ora ci batteremo', commenta Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, 'perché gli aumenti arrivino entro fine anno'. 'Si tratta di una buona trattativa, ora dobbiamo guardare avanti', dice Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola. E pensa agli sviluppi della Finanziaria, Enrico Panini, numero uno della Cgil scuola e università. 'Il governo non si sogni di mettere mano, con la Finanziaria per il 2006, agli incrementi retributivi automatici dei lavoratori della scuola. Se dovesse dare concretezza alle intenzioni dichiarate', dice Panini, 'si scontrerà con una stagione di lotta durissima'. Soddisfazione per l'obiettivo raggiunto è stata espressa anche da Gilda-unams, che torna a firmare il contratto nazionale dopo 17 anni, e il sindacato autonomo Snals-Confsal.

- RIFORMA MORATTI. Ieri il ministro Moratti, dopo un vertice in Confindustria, ha annunciato la modifica del decreto di riforma delle scuole superiori per venire incontro alle richieste fatte da 15 sigle di imprenditori e industriali. In particolare, ha giudicato 'condivisibili, con alcune limitate integrazioni, i quadri orari proposti per i licei tecnologici ed economici'.


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