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ItaliaOggi-Scongiurata una nuova battaglia fra i sindacati e il governo sulla scuola

Scongiurata una nuova battaglia fra i sindacati e il governo sulla scuola. Riforma dei cicli scolastici, il ministero riapre il dialogo Scongiurato lo scontro fra sindacati e governo sulla scu...

20/02/2004
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ItaliaOggi

Scongiurata una nuova battaglia fra i sindacati e il governo sulla scuola.

Riforma dei cicli scolastici, il ministero riapre il dialogo
Scongiurato lo scontro fra sindacati e governo sulla scuola. Almeno per il momento. Il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, si è impegnato a esaminare le richieste di modifica dei decreti attuativi della riforma dei cicli scolastici avanzate ieri dai sindacati. A differenza di quanto avvenuto con il primo decreto legislativo, quello sulla scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, sugli altri provvedimenti attuativi la Moratti pare decisa a riprendere il filo del dialogo con i rappresentanti dei lavoratori. È quanto è emerso dal vertice che si è tenuto ieri a viale Trastevere. E fino a quando gli incontri non entreranno nel merito e non saranno messe nero su bianco le modifiche, i sindacati hanno deciso di congelare ogni atto di belligeranza ulteriore rispetto alla manifestazione nazionale di protesta del 28 febbraio. Una decisione unitaria che non ha però cancellato le differenti posizioni, in particolare tra i confederali. Le maggiori perplessità sono state manifestate dalla Cgil di Enrico Panini, che ha confermato il giudizio negativo sull'intero impianto della riforma. 'È una riforma nata male, che va ritirata, perché non garantisce l'offerta formativa e il personale. C'è ora il tentativo di portare avanti una mera operazione cosmetica', ha detto Panini, che ha aggiunto che non parteciperà ai tavoli tecnici aperti dal ministero. 'Ci sono giunti segnali di apertura anche sul primo decreto attuativo, vedremo che cosa succederà in seguito, però le criticità intanto restano e confermiamo la manifestazione del 28 febbraio', ha sottolineato Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil. 'Chiediamo garanzie su organici, orari di lavoro dei docenti e sul tempo scuola, su cui non transigeremo', è stato il commento di Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola.

I CONTENUTI DEI DECRETI. Il primo decreto all'esame dei sindacati e del ministero è quello sull'alternanza scuola-lavoro. Il decreto prevede che i giovani tra i 15 e i 18 anni possano scegliere di alternare periodi di studio con stage in azienda. L'apprendistato rientrerà nei piani di studio di tutti gli istituti superiori, che sottoscriveranno accordi con il soggetto, pubblico o privato, disposto ad accogliere i giovani. Lo scopo dell'alternanza scuola-lavoro, precisa l'articolo 1 del decreto legislativo, è quello di assicurare ai ragazzi, oltre alle conoscenze di base, 'l'acquisizione di competenze spendibili sul mercato del lavoro'. È prevista l'assistenza personalizzata per gli alunni a cura di un docente interno alla scuola e di uno esterno, nominato dal soggetto che offre l'apprendistato. Le ore trascorse in azienda ('anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni') faranno parte integrante del tempo scuola e serviranno ad acquisire crediti formativi. Alla fine del percorso le competenze acquisite saranno certificate. Perché abbiano valore nazionale è necessario però che rispondano a parametri generali fissati a livello centrale. Tutti i costi aggiuntivi per le scuole saranno a carico del fondo di istituto.

Il secondo decreto attuativo della legge n. 53/2003 riguarda l'istituzione del servizio nazionale di valutazione del sistema di istituzione e di istruzione e formazione. Si tratta dell'Invalsi, che avrà il compito di valutare l'efficacia e l'efficienza dei percorsi scolastici e formativi e le conoscenze e abilità acquisite dagli studenti. L'ultimo provvedimento, in ordine di tempo, istituisce il diritto-dovere all'istruzione, che soppianta il vecchio obbligo scolastico. Avrà la durata di 12 anni e comunque fino all'acquisizione di un titolo spendibile sul mercato del lavoro. Può essere assolto non solo nel canale dei licei ma anche della formazione professionale.


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