ItaliaOggi: Riforma troppo dura per i disabili
L'allarme è stato lanciato dalla VII commissione del senato, che ha emanato il parere di sua competenza sul piano programmatico del ministero
Assistenza a rischio per gli alunni disabili per la riduzione delle compresenze. L'allarme è stato lanciato dalla VII commissione del senato, che ha emanato il parere di sua competenza sul piano programmatico del ministero dell'istruzione, previsto dall'articolo 64 del decreto legge 112 il 3 dicembre scorso.La commissione ha raccomandato al dicastero di viale Tratevere di tener conto, nei nuovi parametri per la formazione delle classi, dell'esigenza di deroghe con riguardo alla presenza di alunni gravemente disabili. Tanto più che non si prevedono né compresenze né educatori esterni. E per garantirne l'assistenza la commissione ha anche suggerito di ridefinire la responsabilità in vigilando del personale non docente. Dal prossimo, anno, peraltro, è prevista una ulteriore riduzione del numero degli insegnanti di sostegno per cui vi sarà un docente di sostegno ogni due alunni disabili. E ciò comporterà forti difficoltà nel disporre il cosiddetto rapporto 1:1. Vale a dire, l'assegnazione di un insegnante full time per un solo disabile grave. Perché questo tipo di articolazione comorta, per compensazione l'assegnazione di un rapporto 1:4 (un docente per 4 alunni disabili) con tutte le limitazioni nella fruizione del diritto allo studio che ne derivano.Insomma, il problema c'è e va risolto. E la commisasione suggerisce due possibilità. La prima è quella di abbassare il numero massimo di alunni nella classe dove c'è il disabile; la seconda è di utilizzare i collaboratori scolastici per supplire i docenti nell'assistenza dei portatori di handicap. Negli anni scorsi, infatti, gli uffici scolastici provvedevano alle necessità di assistenza tramite il conferimento di incarichi in deroga al numero massimo che veniva assegnato in organico. E per garantire l'assistenza anche nelle ore non coperte dall'insegnante di sostegno, i dirigenti scolastici elaboravano gli orari di lezione disponendo le compresenze nelle ore libere. In modo tale che, quando non ci fosse stato il docente di sostegno comunque il servizio sarebbe stato assicurato da uno dei due insegnanti in compresenza. Con la riduzione delle compresenze, invece, ciò non sarà possibile. E a ciò si aggiungerà la riduzione del numero delle ore di lezione e l'aumento degli alunni per classe. Resta il fatto, però, che il diritto all'insegnante di sostegno per i disabili è garantito dalla legge 104/92 e la giurisprudenza è concorde nel ritenere che l'assistenza vada assicurata pienamente e senza limitazioni. Ora, acquisto anche il parere del senato, si attendono i regolamenti attuativi della riforma.
Carlo Forte