ItaliaOggi-Riforma Moratti senza sospensiva

Riforma Moratti senza sospensiva

La riforma Moratti della scuola va avanti. Niente sospensione, dunque, del provvedimento che prevede la possibile iscrizione con un anno di anticipo alla scuola dell'infanzia per chi abita in comuni ricchi e la diminuzione dell'orario obbligatorio da 30 a 27 ore. L'istanza di sospensiva della riforma dell'ordinamento scolastico, avanzata dal Codacons, è stata infatti rigettata dal Consiglio di stato che ha ritenuto che dall'applicazione del provvedimento non verrebbero prodotti alle famiglie quei 'danni gravi e irreparabili', paventati dall'associazione dei consumatori presieduta da Carlo Rienzi, 'tali da sospendere il provvedimento del ministro dell'istruzione'. I giudici di palazzo Spada, che si riservano ora di entrare nel merito delle richieste dell'associazione, si legge in una nota, 'avevano contestato il provvedimento laddove consente l'iscrizione con un anno di anticipo alla scuola dell'infanzia solo a chi abita in comuni ricchi e per la diminuzione dell'orario obbligatorio da 30 a 27 ore, con tre ore di frequenza facoltative a discrezione delle famiglie'. È stata inoltre contestata 'l'istituzione di un tutor che dovrebbe occuparsi dei rapporti tra le famiglie e gli studenti, che equivale, a nostro giudizio, a una espropriazione delle funzioni tradizionali dei docenti e a una eliminazione di quel pluralismo che è il risultato della libertà individuale di insegnamento'. Ma la magistratura amministrativa aveva già inferto un altro stop alle rivendicazioni dei sindacati della scuola. Il Tar del Lazio ha infatti negato lunedì l'istanza di sospensiva, che era stata richiesta dai sindacati confederali, in relazione alle norme di attuazione della legge Moratti, e in particolare su quelle relative all'orario obbligatorio annuale nella scuola dell'infanzia e primaria, che contrasterebbe con le disposizioni contrattuali, ma anche sull'istituzione della figura del tutor e la creazione del portfolio delle competenze. 'Prendiamo atto della decisione del Tar', ha commentato il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini, in una nota, 'anche se non condividiamo nel modo più assoluto l'ordinanza, verso la quale ci riserviamo di ricorrere al Consiglio di stato non appena saranno rese note le motivazioni. Ora, comunque, solleciteremo il pronunciamento del tribunale amministrativo nel merito del nostro ricorso mentre la Corte costituzionale a breve esaminerà i ricorsi contro la legge Moratti presentati dalle regioni Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia'