ItaliaOggi: Ricercatori, spazio al merito
ItaliaOggi anticipa i contenuti del decreto che sarà firmato entro il 31 marzo.
Sono in arrivo nuove regole per il reclutamento
Procedure più snelle e spazio al merito. D'ora in poi per diventare ricercatori si cambia. A dieci giorni dalla scadenza dell'ultimatum stabilito dalla Finanziaria 2007, secondo la quale entro il prossimo 31 marzo il ministro dell'università e della ricerca, Fabio Mussi, dovrà stabilire le nuove regole per i concorsi dei ricercatori, qualcosa comincia a muoversi. Una bozza di decreto è infatti pronta. Come ItaliaOggi è in grado di anticipare nelle sue linee essenziali. Dopo circa vent'anni, quindi, nuove regole per diventare ricercatori sono vicine al traguardo. Restituendo, secondo le intenzioni ministeriali più spazi ai migliori, con selezioni basate sul merito e con valutazioni per grandi aeree. Uno dei requisiti fondamentali per poter partecipare al concorso sarà infatti per esempio quello di aver conseguito un dottorato di ricerca (ora non determinante per l'ammissione al concorso) o in alternativa di aver svolto un'attività di ricerca quadriennale. I concorsi saranno organizzati per grandi aeree mentre verrà chiuso il doppio canale, cioè i concorsi nazionali e quelli all'interno delle università, con criteri che saranno stabiliti a livello nazionale e senza commissari interni. Una prima selezione sarà effettuata dai sette membri che comporranno la commissione, cinque facenti parte dei professori ordinari e due provenienti di enti stranieri (ora la commissione è composta solo da tre membri). Questi sette esperti, lavorando in maniera autonoma l'uno dall'altro, dovranno valutare ogni singolo candidato dando un giudizio e un voto.
A questa prima fase ne seguirà una seconda in cui una commissione formata da cinque ordinari accoglierà i giudizi dei sette membri e procederà alla compilazione di una lista dei migliori che dovranno tenere un seminario pubblico. Dopo quest' ulteriore scrematura sarà compilata una graduatoria, all'interno della quale il rettore dell'università si assumerà la responsabilità di scegliere chi reclutare. Il vincitore sarà quindi assunto per un triennio al termine del quale potrà essere riconfermato. Ma non è scontato che questo avvenga. Sarà infatti la neonata Anvur, l'agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e degli enti di ricerca, a promuovere o bocciare il candidato. Secondo le previsioni, il ministero dell'università assegnerà agli atenei fondi vincolati destinati all'assunzione di nuovi ricercatori, ma in caso di esito negativo da parte dell'Anvur, è previsto che lo stesso dicastero di viale Kennedy sottragga all'università il finanziamento relativo al posto. E questo, secondo le intenzioni del ministero, dovrebbe indurre a comportamenti più virtuosi, se non altro per non vedersi sfumare la possibilità di aver finanziamenti in più.