ItaliaOggi: Ricerca, fondi dal cilindro
Approvato in consiglio dei ministri un decreto legge. Resta fermo il bando Prin
In arrivo circa 27,5 milioni per le assunzioni
Il governo fa spuntare dal cilindro circa 27,5 milioni di euro. E i ricercatori tirano un sospiro di sollievo. All'indomani della bocciatura della Corte dei conti (si veda ItaliaOggi di ieri) del bando Prin per il 2007, che ora è tornato al ministero dell'università, il consiglio dei ministri ha approvato nella giornata di ieri su proposta del ministro dell'università Fabio Mussi un decreto legge con il quale si rendono immediatamente disponibili 20 milioni di euro per l'assunzione di ricercatori nelle università per il 2007 e 7,5 milioni di euro per i ricercatori degli enti di ricerca vigilati dallo stesso dicastero di piazzale Kennedy. In teoria fondi non nuovi questi, contenuti nella Finanziaria 2007 che aveva previsto 20 milioni di euro per il 2007, 40 milioni per il 2008 e 80 milioni per il 2009 per un piano straordinario triennale di assunzione dei ricercatori stimato in circa 2 mila unità. Certo ben poca cosa rispetto agli standard europei per stessa ammissione del ministro Mussi, che ha sempre dichiarato che con il solo 1% del pil per ricerca e università si dovrebbe, almeno per il momento, abbandonare gli obiettivi fissati dai patti di Lisbona (3% del pil da investire in ricerca) per intraprendere la strada più realistica della media dei paesi Ocse, arrivando a fine legislatura a investire 1,5% per la ricerca e 1,2% per le università, con un investimento complessivo vicino ai 12 miliardi. Ma Mussi ha sempre dichiarato che per farlo sarebbe stato necessario attuare delle riforme, perché altrimenti il sistema da solo non avrebbe retto. E un primo passo in avanti, come annunciato più volte dallo stesso ministro, poteva «essere proprio lo sblocco di quei fondi per gli enti di ricerca pubblici previsti a novembre dalla Finanziaria». La misura adottata, come si legge in un comunicato diffuso ieri dallo stesso ministero dell'università, in attesa dell'entrata in vigore dei nuovi regolamenti di disciplina dei concorsi per ricercatore, consente l'immediata utilizzazione delle somme per finanziare i concorsi per ricercatore secondo le norme vigenti. Secondo le nuove procedure sul reclutamento dei ricercatori ora alla Corte dei conti per la registrazione, ci saranno concorsi locali basati su un sistema misto di valutazione esterna e interna e su un giudizio finale dell'Anvur, la nuova agenzia di valutazione dell'università e della ricerca. Il ministero prevede che nei prossimi tre anni si avrà l'assunzione di oltre 3.200 giovani. Saranno investiti 80 milioni di euro necessari all'assunzione di 1.600 ricercatori e, inoltre, le nuove regole obbligano gli atenei a bandire almeno altri 1.600 posti da far valere sui propri bilanci. In questo modo, il ministero assicura che entro tre anni si arriverà a 4 mila nuove assunzioni.