ItaliaOggi: Ricerca e università Precari in piazza
Doppia protesta dei sindacati contro il governo
Precari in piazza. Alcuni per il rinnovo del contratto scaduto e delle risorse necessarie per essere stabilizzati. Altri, invece, per l' applicazione dello stesso che, anche in questo caso, tarda ad arrivare. Insomma, un doppio sit in che ha visto sfilare ieri a Roma, davanti il ministero dell'economia e davanti a Montecitorio, i precari degli enti pubblici di ricerca e delle università e i medici specializzandi. E che forse ha già avuto qualche risultato giacché, dopo l'incontro tra i sindacati e il ministero della funzione pubblica, potrebbe essere questione di giorni la stabilizzazione dei precari della ricerca con contratto a tempo determinato prevista dalla Finanziaria 2007. La direttiva n. 7 del ministro Nicolais, che permetterebbe la riassunzione di tutti coloro il cui contratto è scaduto dopo il 1° gennaio, è stata infatti registrata dalla Corte dei Conti e a giorni sarà pubblicata sulla G.U. Soddisfazione, anche se limitata, è stata espressa dai sindacati che considerano comunque la questione non risolta, ´perché molte università hanno già dichiarato che non applicheranno la direttiva, che invece ha valore di legge'. Inoltre, la direttiva vale solo per chi ha un contratto a tempo determinato, e non copre altri tipi di precari con contratti anomali. Ma è stata comunque ´una riunione importante', ha sottolineato il segretario generale della Flc Cgil, Enrico Panini, ´perché ci è stato confermato lo stanziamento di fondi specifici per l'università e la ricerca dal cosiddetto tesoretto. Infine, c'è stato anche un impegno specifico del ministero per superare il precariato nella ricerca nella Finanziaria 2008. Ma la protesta non si esaurisce alla giornata di ieri, per lo meno nel caso dei medici specializzandi che annunciano battaglia e sono pronti alla mobilitazione e a un'eventuale astensione dalle attività assistenziali a partire dal prossimo 10 luglio se non si supererà quest'ulteriore fase di stallo. Nonostante l'impegno preso dal ministro dell'università, Fabio Mussi, di emanare il dpcm entro il mese di giugno, tutto è ancora al palo. Ecco perché, fa sapere Giovanni Di Lorenzo, neoeletto rappresentante degli specializzandi nel Consiglio nazionale studenti universitari, ´non rischieremo di vedere il contratto stravolto durante la pausa estiva'. La federazione dei medici si dichiara anche pronta a un percorso di mobilitazione che questa volta non si fermerà se non con l'uscita del dpcm, ´a costo di svuotare gli ospedali durante il periodo delle ferie'.