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ItaliaOggi: Ricerca, arrivano 74 mln

Mussi firma il decreto sui bandi Prin. I sindacati: quest'anno solo briciole

21/09/2007
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ItaliaOggi

Entro ottobre le domande per i finanziamenti

Settantaquattromilioni di euro per il finanziamento dei progetti di ricerca. A tanto ammontano, per ora, le risorse per la copertura dei bandi Prin, i progetti di ricerca di interesse nazionale. Dopo mesi di attesa che hanno tenuto con il fiato sospeso migliaia di ricercatori italiani, il ministro dell'università e della ricerca Fabio Mussi, ha emanato, con un ritardo di circa 5 mesi, il bando per presentare i progetti per l'anno in corso. Il testo, dopo aver ricevuto il visto positivo dell'Ufficio centrale di bilancio, si trova ora all'esame della Corte dei Conti per la prescritta registrazione. A spartirsi la torta dei finanziamenti saranno quest'anno, secondo le nuove modalità previste, anche i ricercatori degli enti di ricerca, rendendo ancora più esiguo il budget disponibile per singolo progetto. Anche se fonti ministeriali fanno sapere che nei prossimi giorni dovrebbero essere sbloccati ulteriori fondi così da arrivare ai preannunciati 160 milioni di euro. Slitta la scadenza per la presentazione delle domande, non più il 20 settembre, ma il 31 ottobre per i responsabili scientifici e 24 ottobre per i responsabili locali. Altri cambiamenti riguardano le caratteristiche dei progetti. Ciascuno di essi infatti potrà essere sviluppato in una o più unità operative e dovrà essere coordinato da un professore, da un ricercatore o da un assistente ordinario del ruolo a esaurimento. È prevista poi (cosa nuova rispetto agli altri anni) all'interno di ciascun progetto, la partecipazione di un'unità operativa appartenente agli enti di ricerca. Ma il bando non soddisfa comunque il mondo accademico. «I soldi sono un'elemosina», ha dichiarato Patrizio Dimitri, professore di genetica e di biologia molecolare all'università La Sapienza di Roma. Già nel 2006, ha ricordato, gli 80 milioni di euro disponibili hanno fatto sì che nel nostro settore arrivassero, per esempio solo 10 milioni, causando il taglio di molti buoni progetti». «Quest'anno quindi dovremmo spartirci le briciole: una ricerca seria non è certo finanziata così». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Marco Merafina, responsabile del Coordinamento nazionale dei ricercatori universitari che ha aggiunto: «Il finanziamento previsto per ora è inferiore persino ai 90 milioni che ci avevano promesso». Soprattutto ha precisato, il tutto avviene «con un ritardo di mesi. E questo nei gruppi di scienza dove si fa ricerca costituisce un danno veramente grave». E a chiedere più fondi per la ricerca italiana nella prossima manovra finanziaria sono stati, ieri, anche i responsabili dagli enti di ricerca italiani Federico Rossi (Cnr), Luigi Paganetto (Enea), Sergio Bertolucci (Infn), Sergio De Julio (Inaf), Carolina Matarazzi (Asi), Silvio Garattini (Istituto Mario Negri), Enrico Garaci (Iss) e Ezio Andreta (Apre), che in occasione di un convegno a Roma non solo hanno ribadito la necessità di potenziare i finanziamenti ma hanno chiesto concretezza sull'intesa sottoscritta tra i ministri della ricerca Fabio Mussi e dell'economia Tommaso Padoa-Schioppa. L' appello è che venga attuato l'accordo per il potenziamento della ricerca scientifica italiana e che ci sia un sostegno più forte verso i giovani ricercatori.


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