ItaliaOggi: Quel decreto appena fatto e poco chiaro
Il ministero della pubblica istruzione ha emanato il decreto, tanto contestato per i presunti tagli che arrecherebbe, di attuazione del comma 601 della Finanziaria, che dispone il trasferimento delle risorse direttamente alle scuole
Il ministero della pubblica istruzione ha emanato il decreto, tanto contestato per i presunti tagli che arrecherebbe, di attuazione del comma 601 della Finanziaria, che dispone il trasferimento delle risorse direttamente alle scuole (decreto 21 del 1° marzo scorso). Il dispositivo prevede che le rimesse saranno effettuate ogni quattro mesi, senza passare dagli uffici periferici. E dopo la prima rimessa, le scuole avranno 30 giorni di tempo per approvare il programma annuale. La nuova disciplina fa riferimento alla suddivisione delle risorse in due fondi, ovvero capitoloni (si veda ItaliaOggi di martedì scorso).
Il primo sarà destinato alle competenze dovute al personale della scuola, con esclusione delle spese per stipendi del personale a tempo indeterminato e determinato. Il secondo fondo, invece, servirà a finanziare il funzionamento dell'istituzione scolastica. Oltre alle rimesse previste, alle istituzioni scolastiche potranno essere assegnati anche finanziamenti aggiuntivi, pari a una quota del 20%. Queste ulteriori somme, però, potranno essere corrisposte solo per esigenze straordinarie. E a patto che l'ufficio scolastico regionale dia il proprio parere favorevole. La destinazione delle risorse sarà decisa dalle scuole in piena autonomia. La prima articolazione del fondo sarà costituita dalle somme per retribuire le supplenze brevi e saltuarie. La tabella allegata al decreto prevede, a questo proposito, una quota unitaria di 450 euro per docenti elementari e scuole dell'infanzia in organico di diritto. La quota unitaria scende a 140 euro per docenti della secondaria, sempre in organico di diritto. E a 45 euro per il personale Ata delle scuole di ogni ordine e grado. Poche le novità sui compensi e le indennità per il miglioramento dell'offerta formativa. Restano confermati i parametri fissati dal contratto e le disposizioni contenute nella circolare 1609 del 2 dicembre 2003. Sono previsti, inoltre, 3,15 euro per la fruizione della mensa scolastica da parte dei docenti. Per il funzionamento delle istituzioni scolastiche la tabella allegata al decreto prevede una quota fissa per istituto, che potrà essere incrementata da un'ulteriore somma per ogni sede aggiuntiva. Per la didattica degli alunni diversamente abili è prevista una dotazione di 12 euro per ogni alunno.
Carlo Forte