ItaliaOggi: Prof, 18 ore per salvarsi
I docenti di ruolo con orario minore in cattedra rischiano di andare in esubero.
di Antimo Di Geronimo
Pressing opposti per riscrivere il taglia-organici
I docenti delle secondarie che non insegnano per 18 ore frontali rischiano di andare in soprannumero. È l'effetto di una delle disposizioni al vaglio dei tecnici del ministero della pubblica istruzione, in vista dell'emanazione del decreto interministeriale che darà attuazione ai tagli di organico previsti dalla Finanziaria (si veda ItaliaOggi del 16 gennaio scorso). La nuova norma prevede la riconduzione a 18 ore anche di alcune cattedre delle secondarie che fino a oggi non erano state toccate.
Come, per esempio, le cattedre di italiano e latino (classe di concorso A051) nei licei. Il testo del decreto è oggetto di un acceso confronto non solo con i sindacati, che vogliono limitare l'azione di taglio, ma anche con il ministero dell'economia, che invece pretende che i tagli ci siano e siano nella misura delle 19 mila cattedre previste dalla Finanziaria.
fino a 18 ore
Va detto subito che l'obbligo di ricondurre a 18 ore delle cattedre delle secondarie è già presente nel nostro ordinamento. Essendo stato introdotto dall'articolo 35, comma 1, della legge 289/2002. Il dispositivo prevede il riempimento delle cattedre fino a 18, tramite la sostituzione delle cosiddette ore a disposizione con ore di lezione frontali. Non di meno, la stessa norma prevede una sorta di clausola di salvaguardia: il riempimento va effettuato a patto che non si creino situazioni di soprannumerarietà. Il limite non vale, però, se la soprannumerarietà deriva dall'utilizzazione di spezzoni compresi in cattedre orario esterne. In buona sostanza, dunque, i docenti che insegnano in una sola scuola non corrono rischi.
Non è così, invece, per coloro che insegnano in più scuole, perché gli spezzoni di cui si compone la loro cattedra possono essere utilizzati per riempire le cattedre degli insegnanti che lavorano in una sola scuola. Sulla questione, peraltro, vi sono state anche delle pronunce da parte della giurisprudenza di merito, che ha affermato più volte la intangibilità dei docenti su cattedra ordinaria o cattedra orario interna (tra le tante, si veda la sentenza n. 22 del tribunale dell'Aquila, depositata il 15 giugno 2004).Vale a dire: i docenti che insegnano in una sola scuola. Per questi ultimi, infatti, se il riempimento comporta l'insorgenza di situazioni di soprannumerarietà, le operazioni di riconduzione non vengono effettuate. Insomma, rimane tutto come prima.
spezzoni esterni
Fin qui la normativa attualmente in vigore. Il ministero della pubblica istruzione, però, avrebbe intenzione di inasprire questa previsione.
Avendo cura di tamponare l'insorgenza degli esuberi, trasformando eventuali cattedre interne in cattedre orario esterne. Questa disposizione dovrebbe valere, però, solo per la scuola secondaria di primo grado. In pratica, se dal riempimento delle cattedre a 18 ore le ore in organico non dovessero bastare a formare tutte le cattedre, gli eventuali soprannumerari non andrebbero incontro al trasferimento d'ufficio. Ciò perché l'amministrazione provvederebbe a completare le cattedre mediante l'assegnazione di spezzoni disponibili presso altre scuole. A partire dal prossimo anno, peraltro, la riconduzione a 18 ore potrebbe riguardare anche le classi di concorso che non sono state interessate dalla riconduzione nella precedente tornata. In primo luogo la classe di concorso A051 (italiano e latino), dalla quale l'amministrazione ritiene di potere ottenere una riduzione di organico di circa 1.100 cattedre.
La riconduzione nelle scuole medie riguarderà le classi di concorso A043 (lettere), A059 (matematica) e la lingua straniera. Con questa operazione, dunque, l'amministrazione conta di riempire le ore a disposizione (tre per lettere, due per matematica e una per la lingua). E ciò potrebbe comportare la definitiva cancellazione del tempo prolungato alle scuole medie. Che ha come presupposto, appunto, la possibilità di utilizzare le ore a disposizione.
Scuola primaria
La cancellazione delle ore a disposizione o di copresenza (e la loro sostituzione con ore frontali) riguarderà, almeno in parte, anche la scuola primaria. In questo settore è prevista la possibilità di ridurre la quota di organico funzionale di 1.870 posti. E a ciò andrà aggiunta l'elevazione della quota oraria degli specialisti di inglese fino a 22 ore.
Più alunni per classe
Ma il taglio più consistente avverrà per effetto dell'innalzamento del numero degli alunni per classe. Il ministero dell'istruzione, infatti, intende innalzare i coefficienti di uno o due alunni per classe. Coefficienti che adesso prevedono, mediamente, che le classi vengano formate con 25 alunni. Queste variazioni non saranno apportate modificando i decreti in vigore (decreto 331/98 e 141/99). Più semplicemente, verrà data facoltà agli uffici scolastici regionali di adottare delle deroghe che potranno consentire di formare classi mediamente più affollate di uno o due alunni.
I tagli per tipo
Complessivamente, l'amministrazione conta di tagliare 14.123 classi: 5.129 nella scuola primaria; 2.884 nella scuola media e 6.110 nelle superiori. L'organico della scuola dell'infanzia non subirà alcuna variazione. E al momento non è stata prevista alcuna riduzione dei docenti di sostegno, il cui organico, però, verrà rideterminato secondo criteri che saranno resi noti successivamente.