ItaliaOggi: Primi voti: ci sono più bocciati
Più bocciati e meno superbravi.
Più bocciati e meno superbravi. L'esame di maturità, appena concluso, sembra aver centrato quegli obiettivi di serietà e selettività che tanto stavano a cuore al ministro della pubblica istruzione Beppe Fioroni. Insomma, un esame più complicato, ma certo non impossibile. I primi dati sulla maturità resi noti dall'Invalsi, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, parlano chiaro: sul primo gruppo di studenti presi in esame, circa 15 mila, il numero di bocciati supera di poco il 2,5% e poco più di sei studenti su 100 hanno sostenuto scritti e orali riuscendo a meritarsi il massimo dei voti. L'anno scorso superò gli esami il 96,5% dei candidati mentre la percentuale degli studenti al top sfiorò il 10%.
Ma per fare un confronto con i risultati della scorsa estate al numero dei bocciati dell'anno appena concluso vanno aggiunti coloro che non sono stati ammessi agli esami. Un 4% che è stato bocciato dagli stessi professori dei consigli di classe prima ancora della maturità e che fa raddoppiare il numero di coloro che non ce l'hanno fatta. L'altra novità che ha contribuito senz'altro a rendere più impegnativa la maturità per i ragazzi è stato il ripristino della commissione mista. La presenza in commissione, oltre al presidente, di tre commissari esterni e tre membri interni ha fatto calare il numero dei cervelloni, che dal 10 passano al 6%. All'interno dei dati parziali una conferma però resiste, ed è quella della supremazia femminile, con voti mediamente più alti rispetto ai compagni. E fra coloro che hanno raggiunto il massimo dei voti l'eccellenza oggi è rappresentata dal 100 e lode: l'altra novità introdotta dal ministro della pubblica istruzione per distinguere i più bravi fra i bravi. Elite costituita dallo 0,7 % dei maturandi, vantata soprattutto dal Sud.
Benedetta P. Pacelli