ItaliaOggi-Presidi: no alla Frattini
Presidi: no alla Frattini È il governo a dover reperire le risorse necessarie all'equiparazione retributiva dei presidi agli altri dirigenti statali. In questo modo i sindacati, in un ...
Presidi: no alla Frattini
È il governo a dover reperire le risorse necessarie all'equiparazione retributiva dei presidi agli altri dirigenti statali. In questo modo i sindacati, in un incontro che si è tenuto con l'Aran lo scorso 9 giugno, hanno chiamato in causa l'esecutivo per quanto riguarda la partita economica necessaria al rinnovo contrattuale. In particolare, la Cgil ricorda come l'attuale maggioranza aveva promesso quattro anni fa che si sarebbe realizzata in 100 giorni la tanto auspicata equiparazione. Cgil, Cisl, Snals e Anp, concordemente, hanno così sollecitato l'agenzia governativa a porre la questione delle fonti di finanziamento al comitato di settore che rappresenta il governo (composto da dipartimento della funzione pubblica, Miur e ministero dell'economia). Le trattative, che riprendono domani, si annunciano incandescenti anche per quanto riguarda l'applicazione della legge Frattini sulla dirigenza statale: un ordine del giorno del parlamento ne escludeva l'applicazione ai presidi, poi invece prevista unilateralmente dal ministero dell'istruzione con la circolare n. 49/2003. Sulla possibilità di assegnare e revocare gli incarichi ai dirigenti scolastici, spiega Armando Catalano, segretario Cgil presidi, 'deve essere ristabilita la sovranità contrattuale e rispettata la volontà del parlamento'.