ItaliaOggi: Più tecnologie? No, umanesimo
Le priorità del ministro per il 2008: nuovi programmi ma anche concorsi più selettivi per i docenti.
Alessandra Ricciardi
Tramontano le tre i della Moratti, Fioroni torna alla storia
Serve «un nuovo umanesimo», scrive il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, nella direttiva per l'azione 2008, firmata lo scorso 5 luglio. E quasi riecheggiano nel suo programma le parole dell'omino buono, che ha la sventura di somigliare al Führer, del film Il grande dittatore. «Le macchine che danno l'abbondanza ci hanno lasciato nel bisogno. La nostra sapienza ci ha resi cinici; l'intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che di intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e di bontà», diceva Charlie Chaplin, profetico poeta di una società in dissoluzione. Una lista di priorità e di buone intenzioni, quella della direttiva 2008, con la quale Fioroni tenta di dare lo stacco e segnare la rottura definitiva rispetto a quanto fatto dal suo predecessore, Letizia Moratti. Se lo slogan morattiano per una scuola vincente era tutto riassunto nelle tre i (informatica, internet, inglese), Fioroni passa al contrattacco inneggiando a un «nuovo umanesimo», recuperando i valori delle discipline umanistiche, la storia in primis, capaci di «cogliere gli aspetti essenziali dei problemi, di comprendere le implicazioni, per la condizione umana, degli inediti sviluppi delle scienze e delle tecnologie; acquisire la capacità di valutare i limiti e le possibilità delle conoscenze». Il 2008 sarà infatti l'anno dei nuovi programmi, in via di definizione ma già sperimentabili da settembre, della scuola elementare e media. Messo di fronte all'emergenza della droga, del bullismo, dell'immigrazione, dell'analfabetismo di ritorno, Fioroni punta a una nuova didattica attenta alle esigenze del ragazzo, capace di accompagnarlo e orientarlo (funzione espressamente richiamata dalla direttiva, per la quale la Moratti aveva già previsto il tutor, poi da Fioroni soppresso) verso il raggiungimento di standard formativi stabiliti dalle nuove indicazioni nazionali. Fioroni legittima anche la metodologia dell'alternanza scuola-lavoro (introdotta con la riforma Moratti), quale strumento di innovazione didattica, «per motivare e orientare gli allievi, diffondere la cultura del lavoro e far acquisire loro competenze nel mondo del lavoro e delle professioni».
Portato a compimento il piano di revisione dei programmi (entro il 2009 toccherà anche a quelli delle superiori), ci sono gli obiettivi amministrativi. Ma, in fondo, neanche tanto burocratici. Per esempio, un nuovo reclutamento dei docenti e anche dei dirigenti dello stesso ministero (serve, scrive Fioroni, «un significativo accrescimento delle qualità professionali attraverso rigorose modalità concorsuali»), riconvertire il personale inidoneo perché sia diversamente ricollocato, riscrivere il sistema di valutazione delle scuole. Per capire i punti di debolezza, ed evitare le bocciature sonore alla qualità del sistema che da anni arrivano dall'Ocse.