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ItaliaOggi: Più studiano, meno sanno

Tra i paesi Ocse, l'Italia ha il record di ore di lezione e di insegnanti Sono un mistero i motivi del basso rendimento

13/11/2007
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ItaliaOggi

Il maggior tempo passato dai nostri studenti fra i banchi di scuola e il maggior numero di docenti nelle aree strategiche del curricolo non predicono in realtà il successo formativo che sarebbe legittimo aspettarsi. Gli studenti italiani di 15 anni vanno infatti male ai test Ocse Pisa del 2003 in scienze, matematica e lettura e mentre c'è attesa per l'uscita dei risultati dei test del 2006, prevista per i primi giorni di dicembre, l'Ocse si interroga sulle ragioni di un sistema scolastico che non sembra funzionare come ci si aspetterebbe avendo a disposizione l'esercito di docenti più numeroso di tutti, con il minor numero di studenti per classe e il maggior tempo passato da questi tra i banchi di scuola. Forse è colpa degli stipendi troppo bassi, ipotizzano all'Ocse, anche se è pur vero che i docenti italiani lavorano per meno ore rispetto ai colleghi stranieri. La disamina emerge dal confronto con la situazione degli altri paesi Ocse riportata nel rapporto dell'Ocse Education at a Glance 2007 (disponibile all'indirizzo https://www.oecd.org/dataoecd/22/1/39317141.pdf).
Il tempo scuola e le classi

Più di 8 mila le ore censite dall'Ocse che fanno della scuola italiana quella con più ore di lezione di tutte per gli studenti dai sette ai 14 anni. Il sistema scolastico italiano è quello che investe di più per proporre il tempo scuola più lungo fra tutti i paesi Ocse. Nei paesi di riferimento si destinano mediamente 6.898 ore di lezione per studente fra i sette e i 14 anni di età, di cui 1.586 per quelli di età fra i sette e gli otto anni; 2.518 fra i nove e gli 11 e 2.794 per quelli fra i 12 e i 14 anni. Come si vede, ovunque la maggior parte del tempo scuola è assorbito dall'obbligo scolastico. Fra i paesi Ocse la taglia della classe scolastica media è extralarge. Mediamente il rapporto del numero di alunni per classe è di 21,5 e 24 rispettivamente per la primaria e la secondaria di primo grado nei paesi Ocse. In Italia la media tra numero di studenti per classe e insegnanti è invece pari a 18,3 studenti per classe alle primarie, 20,9 alle medie. Il rapporto si mantiene costantemente basso, rileva l'Ocse, dalla scuola dell'infanzia alle superiori. Nella scuola elementare il rapporto alunni-docenti è pari a 10,6 studenti per docente, che è il più basso fra i paesi Ocse insieme solo all'Ungheria, e rispetto a una media Ocse di 16,7 studenti per insegnante. Alle secondarie il rapporto è di 10,7 studenti per docente contro una media Ocse di 13,4. Il curricolo interessato da lettura, matematica e scienze impegna il 42% del tempo di istruzione impartito a scuola per gli studenti di 12-14 anni, che è superiore al tempo scuola speso per queste aree del curricolo nel resto dei paesi Ocse che è del 39%. Eppure, il fatto che gli studenti passino più tempo su questo tipo di studi e con un maggior numero di docenti per le discipline interessate non sembra determinare risultati apprezzabili.

I conti della scuola

A fronte delle condizioni apparentemente più vantaggiose per l'apprendimento nel nostro paese, i salari dei docenti italiani continuano a restare più bassi rispetto alla media Ocse. Un docente di scuola media con 15 anni di esperienza guadagna mediamente 31.917 dollari l'anno in confronto con i 40.322 della retribuzione media Ocse. La tendenza resta la stessa anche per gli altri ordini di scuola, con un 20% di retribuzione in meno rispetto alla media Ocse, anche con gli aggiustamenti contrattuali e i compensi accessori. Ma il capitolo salari in Italia non è caratterizzato solo da retribuzione più bassa, ma anche da livelli di sviluppo di carriera più lenti, per cui da noi per arrivare al top della scala retributiva in virtù dell'anzianità di servizio ci vogliono 35 anni contro i 24 degli altri paesi Ocse.


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