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ItaliaOggi: Più soldi alle scuole indebitate

La novità nelle pieghe dei criteri per il finanziamento diretto agli istituti per l'anno 2009/10 Per far fronte al rosso pregresso, ma il rischio pignoramenti resta

13/10/2009
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ItaliaOggi

Di Mario D'Adamo

Il finanziamento delle spese di funzionamento, quando arriverà alle scuole, arriverà secondo criteri diversi da quelli stabiliti dal decreto ministeriale 1° marzo 2007, n. 21. Ci dobbiamo aspettare la tegola del commissariamento anche su questo fronte, dopo quello sui supplenti inseriti in coda invece che “a pettine”? Il 7 ottobre scorso al ministero c'è stata un'informativa sindacale sulle risorse che con l'assestamento di bilancio del corrente esercizio potranno essere destinate alle scuole per coprirne, solo in parte, le sofferenze finanziarie. Si tratta di 40 milioni di euro, che il ministero intende distribuire alle scuole per il loro funzionamento. 40 milioni, che coincidono, quasi al centesimo, con i fondi assegnati in meno rispetto all'anno scorso per l'autonomia scolastica. In pratica le scuole potranno soddisfare i debiti contratti e gli impegni da assumere, proponendo meno progetti, meno iniziative, meno attività. Nel mese di agosto era circolata la notizia, data anche da questo giornale, di una distribuzione di fondi in base al numero degli alunni: 10 mila euro alle scuole con più di 600 alunni; 6 mila a quelle con alunni fra 400 e 600; 5 mila alle altre. Così, un istituto tecnico con mille alunni avrebbe ottenuto un finanziamento di 10 mila euro, invece dei 38 mila, che gli sarebbero spettati ai sensi del decreto ministeriale del 2007.

Nell'incontro del 7 ottobre c'è stato l'annuncio che i fondi saranno assegnati in relazione alla complessità di ciascuna istituzione scolastica e alla sua situazione finanziaria. Al ministero hanno fatto capire che ci sono scuole che avrebbero larghe disponibilità di cassa e consistenti avanzi di amministrazione.

A parte le disponibilità di cassa, gli avanzi di amministrazione sono spesso gonfiati da residui attivi, fra questi i debiti del ministero verso le scuole. Paradossalmente le scuole che vantano più crediti verso il ministero riceveranno meno risorse?

Per il momento è certo che i 40 milioni andranno alle scuole del primo ciclo (scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado), una media di 9 mila euro per istituzione, mentre quelle del secondo ciclo, per le quali ci sarebbe la disponibilità di altri 20 milioni, dovranno attendere la conclusione del monitoraggio (per il primo ciclo è già stato fatto). Le scuole del primo ciclo riceveranno anche un anticipo sulle spese per le supplenze di 150 milioni di euro, per altro insufficienti a sanare tutto il pregresso, nei confronti del quale e degli altri debiti, per altro, al ministero sarebbero orientati a effettuare l'ennesimo monitoraggio. Nulla si sa della tassa ambientale (la vecchia tassa sui rifiuti), che il ministero dovrebbe pagare direttamente ai comuni, alcuni dei quali, stufi di aspettare, si stanno rivolgendo alle scuole, mettendole in mora. Poiché il pagamento della t.ia. a carico del ministero è frutto di un accordo in sede di conferenza unificata e non di una disposizione di legge, il risultato è appunto questo: se l'accordo non è rispettato e i debiti non sono subito soddisfatti, i comuni presentano il conto ai debitori di legge, cioè le scuole. Pignoramenti in vista.


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