ItaliaOggi: Più efficienza, un accordo di principi
Un accordo teso soprattutto, come ha dichiarato Fioroni, a innalzare i livelli di conoscenze, abilità e competenze della popolazione, abbattere i tassi di dispersione, valorizzare le eccellenze e sviluppare l'educazione e l'istruzione per tutto l'arco della vita.
Il Dpef è stato approvato proprio all'indomani dell'accordo siglato a palazzo Vidoni dai ministri della funzione pubblica, Luigi Nicolais, dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, dell'istruzione, Beppe Fioroni, e dell'università, Fabio Mussi, e relativo a un'intesa per un'azione pubblica a sostegno della conoscenza. Dalla scuola alla ricerca, dall'università all'alta formazione. Sottoscritta da un ampio cartello sindacale (Cobas esclusi), l'intesa è un buon elenco di buoni propositi. La conoscenza, insomma, come fondamentale investimento per un paese che, per dirla con Fabio Mussi, dopo il Trattato di Lisbona può riprendere a navigare. L'intesa, già prevista dal memorandum sulla qualità dei servizi e delle funzioni pubbliche, sottoscritta il 18 gennaio scorso, dovrà contribuire a migliorare i livelli di qualità, efficienza, efficacia ed equità del sistema pubblico di istruzione, formazione, università, ricerca, accademie e conservatori.
Un accordo teso soprattutto, come ha dichiarato Fioroni, a innalzare i livelli di conoscenze, abilità e competenze della popolazione, abbattere i tassi di dispersione, valorizzare le eccellenze e sviluppare l'educazione e l'istruzione per tutto l'arco della vita.
E a leggerla bene, in realtà, l'intesa assai si salda con i due decreti legislativi appena presentati dal governo e relativi al rilancio delle eccellenze e dell'orientamento degli studenti. Strategie di intervento che richiedono tempo e azioni mirate, al Sud per esempio. Ma che non potranno non tener conto, soprattutto in sede di Finanziaria, di questioni che restano ineludibili: la stabilità degli organici e la continuità dell'azione educativa per quanto riguarda la scuola; la riforma del sistema di reclutamento, della valutazione e l'avvio ´di una riflessione´ sulla natura giuridica del rapporto di lavoro di docenti, per la scuola, e ricercatori, per quanto concerne l'università.
Non da ultimo l'adozione, come l'intesa propone, di misure destinate a favorire la dimensione europea e internazionale della ricerca. La navigazione è appena cominciata