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ItaliaOggi-Per evitare il licenziamento inidonei appesi al contratto

Niente soluzione per i 5 mila insegnanti senza un'intesa, ha detto l'Aprea. Per evitare il licenziamento inidonei appesi al contratto Non è ancora stata individuata alcuna so...

05/07/2005
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ItaliaOggi

Niente soluzione per i 5 mila insegnanti senza un'intesa, ha detto l'Aprea.

Per evitare il licenziamento inidonei appesi al contratto

Non è ancora stata individuata alcuna soluzione in grado di tranquillizzare gli oltre 5 mila docenti collocati fuori ruolo perché dichiarati inidonei a esercitare la funzione docente per motivi di salute e utilizzati in mansioni di segreteria, nei progetti legati all'autonomia scolastica o, nella maggior parte dei casi, nella conduzione e gestione delle biblioteche scolastiche.
Sul loro futuro continua pertanto, per effetto delle disposizioni contenute nell'articolo 35, comma 5, della legge n. 289/2002, a pendere la minaccia di una possibile risoluzione del rapporto di lavoro se, decorsi cinque anni dal collocamento fuori ruolo, non saranno stati trasferiti, a domanda, in altri ruoli dell'amministrazione scolastica, ovvero di altro ente statale o pubblico. L'unica speranza è che in sede contrattuale si trovi il bandolo della matassa.

È quanto si ricava da una risposta fornita del sottosegretario all'istruzione, Valentina Aprea, a un'interrogazione parlamentare rivolta lo scorso 14 giugno da alcuni deputati Ds, primo firmatario Carmen Motta.

I firmatari dell'interrogazione avevano tra l'altro chiesto di conoscere quali iniziative erano state promosse o si intendevano promuovere per evitare, da un lato, il licenziamento, come previsto appunto dal citato articolo 35, e, dall'altro, per garantire il mantenimento della posizione giuridica ed economica nel caso di transito in altra amministrazione e il diritto al pensionamento senza alcuna penalizzazione.

Nella risposta all'interrogazione il sottosegretario Aprea, dopo aver ripercorso la complessa vicenda che dalla data di entrata in vigore della legge n. 289/2002 agita, appunto, i sonni dei docenti interessati, ha ammesso che, in sede di applicazione delle disposizioni contenute nel citato articolo 35, sono emersi profili di particolare complessità che hanno reso difficoltosa l'attuazione delle misure di mobilità previste dal legislatore. Difficoltà che a partire dal 2003 sarebbero state ripetutamente segnalate dai ministeri dell'istruzione, della funzione pubblica, dell'economia.

Solo successivamente a una decisione del Consiglio di stato (che ha affermato, tra l'altro, il diritto al trasferimento dei docenti collocati fuori ruolo) deve essere effettivo e non può essere rimesso alle valutazioni discrezionali dell'amministrazione, ovvero alle vacanze di posti di volta in volta disponibili, il ministero dell'istruzione e della funzione pubblica hanno convenuto sull'opportunità di attivare tempestivamente presso l'Aran il confronto con tutte le organizzazioni sindacali interessate per individuare criteri e modalità di comparazione delle diverse figure professionali, avendo particolare riguardo, in quella sede, ai peculiari aspetti della figura docente.

La risposta dell'Aprea si chiude però con una comunicazione che lascia sperare in una soluzione. Con nota ministeriale n. 807 del 13 dicembre 2004, si legge infatti nella risposta, il ministero dell'istruzione ha chiesto al dipartimento della funzione pubblica di convocare il comitato di settore di cui all'articolo 41, comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001, per definire l'apposito atto di indirizzo da inviare all'Agenzia per la contrattazione pubblica. Il 30 maggio 2005 l'ufficio relazioni sindacali del dipartimento ha fatto pervenire l'ipotesi di atto di indirizzo quadro per l'equiparazione professionale dei docenti dichiarati inidonei in modo permanente allo svolgimento della propria funzione, ai fini della mobilità di cui all'articolo 35, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289. Ora si attende solo la convocazione.


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