ItaliaOggi: Paritarie, Fioroni più della Moratti
Al meeting di Cl a Rimini, il ministro scopre le carte. Proteste a sinistra (Sd): è incostituzionale.
In un decreto estende i finanziamenti alle medie e alle superiori
Il decreto, a firma del ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, è stato pubblicato, sul sito del ministero, l'8 agosto scorso. La registrazione da parte della Corte dei conti risaliva a oltre un mese prima, il 2 luglio. Il decreto fissa, recita l'incipit, «criteri e parametri per l'assegnazione dei contributi alle scuole paritarie per l'anno scolastico 2007/08». Un semplice atto ministeriale, dunque, di ripartizione dei fondi che, in base alla legge sulla parità scolastica, fino all'anno precedente riguardava gli istituti dell'infanzia e le elementari. Un atto in verità dalla portata fortemente innovativa, che mette le lancette in avanti nella storia dei finanziamenti alle scuole private, molto più di quanto avesse osato, e sognato, fare l'ex ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. A svelare la portata del decreto è stato lo stesso Fioroni, al meeting di Comunione e liberazione di Rimini: i finanziamenti andranno a tutte le scuole paritarie, anche ai licei fino all'altro anno esclusi dal novero dei beneficiari. Un'esclusione che era motivata dal fatto che solo per l'infanzia e le elementari sussistevano convenzioni per prestazioni di servizio necessarie a sopperire alle carenze del sistema pubblico. «Un passaggio storico per la scuola privata, è stata avviata la parità non solo giuridica, come deciso dal ministro Berlinguer, ma anche economica», è stato il commento di Giorgio Vittadini, presidente della fondazione per la sussidiarietà, che ha così sintetizzato l'entusiasmo riscosso da Fioroni al meeting di Cl. «Quando sono arrivato al ministero non speravo di riuscire a fare quanto avviato dal governo precedente», ha spiegato Fioroni, «poi ho scoperto che i 500 milioni previsti dalla legge sulla parità erano stati tagliati, che mancavano 166 milioni, che ho ripristinato. Con il decreto ultimo abbiamo precisato il loro uso, ovvero che vanno a tutte le scuole che non cercano il profitto«. Uno dei requisiti fissati dal decreto è infatti che gli istituti richiedenti non abbiano scopo di lucro. Un requisito che dovrà essere autocertificato e che prescinde da una verifica sui bilanci degli istituti in questione. Per chiedere il finanziamento le scuole, inoltre, devono essere costituite «da corsi completi e da classi funzionanti con un minimo di otto alunni effettivamente iscritti e frequentanti». Oltre alla Cgil di Enrico Panini, sul piede di guerra tutta la sinistra. Alba Sasso, responsabile scuola dello Sd e vicepresidente della commissione cultura della camera, spara a zero sulla riforma via decreto. «Fioroni ignora totalmente la Costituzione, che vieta finanziamenti alle scuole private, ma anche la legge 27 del febbraio 2006 con la quale la Moratti prevedeva un apposito regolamento governativo per stabilire le prestazioni in servizi che le scuole paritarie avrebbero dovuto erogare per continuare a conseguire tali contributi, regolamento che non c'è. E poi», sbotta la Sasso, «si fanno classi con 30 alunni nelle scuole statali e si finanziano le private che di alunni ne hanno solo otto».