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Organizzazione delle scuole di competenza delle regioni Competenza esclusiva in materia di scuola alla regioni. Allo stato resterà la disciplina dei programmi, sia scolastici che di formazi...
Organizzazione delle scuole di competenza delle regioni
Competenza esclusiva in materia di scuola alla regioni. Allo stato resterà la disciplina dei programmi, sia scolastici che di formazione professionale, di interesse nazionale. È quanto prevede l'articolo 34 del disegno di legge di riforma costituzionale, che sarà esaminato oggi dalla camera per il primo via libera. È l'articolo che disciplina la devolution, rimettendo mano alla riforma già approvata dalla passata legislatura (articolo 117 della Costituzione). Il nuovo testo, che dovrà essere approvato dal senato, per poi tornare a Montecitorio e poi di nuovo a palazzo Madama, come previsto per tutte le leggi di modifica costituzionale, prevede che le regioni abbiano la podestà legislativa esclusiva in materia di:
"a) assistenza e organizzazione sanitaria; b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche; c) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico delle regioni; d) polizia locale; e) ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello stato". Con la nuova formulazione, viene meno la distinzione oggi prevista dall'articolo 117 della Costituzione tra il sistema di istruzione, per il quale è prevista la legislazione concorrente tra stato e regioni, e quello di istruzione e formazione professionale, che è di competenza esclusiva delle regioni. L'articolo 34 chiarisce una volta per tutte che saranno solo le regioni a disciplinare l'organizzazione scolastica, e dunque anche del personale, la gestione degli istituti, della formazione, oltre alla definizione dei programmi di interesse regionale. Restano invece allo stato la definizione dei programmi scolastici e formativi di interesse nazionale. Se il disegno di legge dovesse essere definitivamente approvato con questa formulazione, passeranno all'amministrazione regionale anche gli uffici scolastici regionali e provinciali, con i relativi dipendenti, ma anche i docenti e dunque il loro reclutamento. Fortemente contrario al disegno di legge il centro-sinistra, che sta facendo ostruzionismo alla camera, e i sindacati della scuola, che chiedono di salvaguardare l'unità nazionale del sistema istruzione