ItaliaOggi-Nei nuovi organi collegiali democrazia da garantire
Parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione sulla riforma. Nei nuovi organi collegiali democrazia da garantire La riforma degli organi collegiali della scuola deve...
Parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione sulla riforma.
Nei nuovi organi collegiali democrazia da garantire
La riforma degli organi collegiali della scuola deve garantire la partecipazione democratica di tutte le componenti. E ai docenti deve essere garantito l'esercizio della libertà di insegnamento. Lo ha chiesto il Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi) con un parere espresso di propria iniziativa il 21 dicembre scorso (prot. n. 18346).
In un documento di 7 pagine il parlamentino degli operatori scolastici ha passato al vaglio la proposta di legge in discussione in parlamento il testo unificato è ancora in commissione cultura alla camera per il primo via libera) ed ha formulato una serie di proposte. Vediamo i passaggi più importanti.
Partecipazione democratica. Secondo il Cnpi, gli organi collegiali devono risultare rappresentativi, su base rigorosamente democratica, e pertanto elettiva, di tutte le componenti che danno vita alla comunità scolastica (docenti, Ata, genitori, studenti). E devono prevedere la presenza dei soggetti rappresentativi delle autonomie locali, anche a seguito dell'ampliamento delle loro competenze in materia scolastica.
Poteri. Le scuole devono essere governate secondo il principio della separazione tra poteri di indirizzo e organizzazione e poteri di gestione. Per fare ciò e, soprattutto, per evitare rischi di sovrapposizione di poteri, il parlamento deve definire puntualmente gli ambiti di competenza dei vari organi collegiali.
Collegio dei docenti. Il collegio deve essere composto solo ed esclusivamente dai docenti in servizio nell'istituzione scolastica e devono essere esclusi eventuali esperti esterni, che concorrano alla realizzazione della offerta formativa. E il vicepresidente deve essere elettivo.
In analogia con quanto avviene negli organi della pubblica amministrazione presieduti da componenti di diritto. In altre parole, va bene che il dirigente presieda il collegio, ma a patto che il vicepresidente venga eletto dai docenti e non designato dal dirigente per cooptazione. In più, al collegio deve essere riconosciuta la sovranità per quanto riguarda le scelte didattiche e organizzative costituenti i contenuti, gli obiettivi, l'articolazione e la diversificazione dell'offerta formativa. Il tutto 'coerentemente ai principi sanciti dal decreto del presidente della repubblica 275/99', si legge nel parere, 'e dalla rafforzata salvaguardia dell'autonomia stessa contenuta nel riformulato articolo 117, comma 3, della costituzione'.
Consiglio di scuola. Per quanto concerne la composizione del consiglio di scuola, organi collegiale che sostituirà il consiglio di circolo e di istituto, il Cnpi ha posto in evidenza la necessità che la componente di rappresentanza dei docenti non possa essere numericamente inferiore a quella dei genitori, nel primo ciclo, e dei genitori e degli studenti, nel secondo ciclo. In più è stato fatto presente che sarebbe opportuno prevedere un rappresentante eletto dal personale Ata, in aggiunta alla presenza del direttore dei servizi generali e amministrativi che, peraltro, è componente di diritto.
Il Cnpi ha chiesto, inoltre, che la discussione degli argomenti all'ordine del giorno non venga vincolata solo alla volontà del dirigente scolastico, ma che venga prevista la possibilità di inserire argomenti a seguito della richiesta di almeno un terzo dei componenti. Infine, è stato chiesto che 'in sede di adozione del piano dell'offerta formativa, la competenza attribuita in ordine alla verifica della rispondenza agli indirizzi generali e alle compatibilità rispetto alle risorse umane e finanziarie disponibili', si legge nel documento, 'debba essere limitata agli aspetti organizzativi e finanziari, senza mettere in discussione le scelte educativo-didattiche del collegio dei docenti'.