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ItaliaOggi: Motta: un mossa improvvisata, i libri sono già stampati

presidente dell'associazione editori accusa: siamo stanchi di scelte calate dall'alto

26/02/2008
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ItaliaOggi

L'intervista

A.Ricciardi

IlVisibilmente contrariato. Il presidente dell'associazione nazionale editori, Federico Motta, ha appreso del decreto sui tetti di spesa per i libri delle superiori attraverso la stampa. «La solita politica degli annunci, un modo di fare francamente incomprensibile. Avevamo un tavolo aperto con ministro, siamo stati noi a fornire i dati sulla spesa media per istituto. Ma del confronto avviato non se ne è fatto più niente, e, all'improvviso, il ministro Fioroni ha prima annunciato, attraverso i giornali, la decisione di firmare il decreto e poi lo ha pubblicato sul suo sito. Decreto che ora studieremo».
Domanda. Il tempo stringe, il 13 di aprile si va a votare, forse la fretta dipende anche da questo.

Risposta. Non so se siano queste le motivazioni del modus operandi adottato. So solo che in questi due anni di rapporti con il ministro Fioroni non è la prima volta che dobbiamo fare i conti con scelte calate dall'alto.

D. A che cosa si riferisce?

R. Per esempio, alla storia dei nuovi programmi voluti da Fioroni, a cui avremmo dovuto adeguare i libri prima ancora che gli stessi programmi fossero definiti, alla storia dei tetti di spesa per le medie, bloccati da sei anni nonostante siano state introdotte due nuove materie, ovvero la seconda lingua straniera e l'informatica. E ora ci sono allo studio nuove linee guida anche per la matematica. Noi editori, assieme agli insegnanti, siamo chiamati a far fronte rapidamente a decisioni già prese, magari sull'onda della polemica, senza nessuna programmazione, senza nessun confronto.

D. Ogni ministro vuole la sua scuola, è questa l'accusa?

R. In sette anni abbiamo dovuto fare i conti con ben tre riforme scolastiche. In occasione di temi importanti come la scuola, che attengono strettamente al futuro del paese, servirebbe un metodo più coerente e che tenga conto delle reciproche esigenze. La scuola non ha bisogno di continue riforme, ma ha bisogno di funzionare, di avere obiettivi chiari e una programmazione efficiente.

D. Al di là delle questioni di metodo, perché il decreto Fioroni non va ?

R. C'erano aspetti da approfondire e che invece sono rimasti senza risposta. Per esempio, cosa succede delle 700 sperimentazioni che ci sono alle superiori? Il decreto parla solo per grandi aree. E poi manca ogni riferimento al liceo linguistico. Che tetto si applica?

D. Ma non è che i tetti sono troppo bassi e voi temete di non starci dentro?

R. Si è parlato a sproposito di un andamento incontrollato dei prezzi dei libri, che in realtà non ha superato il 2,1%, come attestato dall'Istat. Ma non è questo il punto. Per l'anno in corso certamente non facciamo più in tempo a modificare nulla. I libri sono già stampati, i rappresentanti sono in giro per le scuole per farli conoscere agli insegnanti. La macchina per il 2008 è in moto.


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