ItaliaOggi: Molto Clamore Per Nulla: Riforme A Basso Tasso Di Qualità
di Enrico Panini
Con una ripetuta serie di conferenze stampa è stato annunciato l'arrivo di un considerevole numero di provvedimenti riguardanti la scuola.
Nuove Indicazioni nazionali, obbligo di istruzione fino a 16 anni, sezioni primavera, un decreto legge per affrontare diversi problemi, sostegno all'apertura pomeridiana delle scuole, intervento sui debiti formativi... Impossibile approfondire in questa sede i contenuti di ognuna di queste disposizioni.
Vediamo, però, di ricavare alcune indicazioni d'insieme da tutti questi provvedimenti molti dei quali sicuramente condivisibili e spesso frutto dell'iniziativa sindacale.
Innanzitutto, tutti sono legati dal filo rosso del contenimento della spesa e, questo, ne inficia spesso la portata innovativa. Il nuovo anno scolastico è stato preceduto da una manovra particolarmente pesante sul versante del taglio degli organici: ci sono più alunni disabili certificati e calano i docenti di sostegno; aumentano i ragazzi che vanno a scuola e si riducono i docenti. Ridurre i docenti quando tutti gli indicatori oggettivi hanno il segno positivo attenua la portata delle novità e produce costi sociali molto consistenti (cosa ben diversa dalla lotta agli sprechi, che va fatta).
A giugno governo e sindacati hanno firmato il Memorandum sulla conoscenza condividendo l'impegno a porre fine a una stagione di tagli ciechi del personale. È ora di essere coerenti.
Manca un'attenzione, una cura, nella gestione dell'innovazione. Ciò non solo non fa bene all'innovazione in sé ma rischia di ridurre di molto i risultati attesi. Mi riferisco, per esempio, all'innalzamento dell'obbligo di istruzione (scelta contenuta nella Finanziaria 2007), una decisione molto importante. Ebbene, per otto mesi (da gennaio ad agosto) questa conquista non è stata resa nota al paese, non si sono informati adeguatamente i genitori, non sono stati preparati e sensibilizzati i docenti di fronte a una novità che cambierà profondamente la scuola media e la scuola superiore. Il segnale che rischia di arrivare da una simile gestione dei primi mesi è quello che nulla cambia in profondità ma scuola pubblica e formazione professionale si divideranno i beneficiari dell'innalzamento. L'ultimo punto riguarda la qualità di alcune decisioni. Molto clamore ha suscitato la norma sulle sanzioni disciplinari degli insegnanti. Tocca un problema vero, per altro la federazione dei lavoratori della Cgil ha posto durante l'ultimo rinnovo contrattuale la necessità di intervenire sul sistema disciplinare dei docenti per renderlo più certo e veloce, scontrandosi con l'indifferenza di troppi interlocutori.
Non saremo certo noi a difendere posizioni inaccettabili sul piano della giustizia e della dimensione etica dell'insegnare.
Ma il provvedimento del consiglio dei ministri apre lo spazio ad interventi arbitrari nel momento in cui fra i reati colloca il turbamento dell'ambiente scolastico mettendo le decisioni in capo al solo dirigente scolastico.
Evidente il rischio di scivolare in decisioni arbitrarie favorite dall'esclusione di ogni verifica sul versante professionale da parte del collegio docenti.
Insomma, c'è un tema che a oggi non trova una risposta soddisfacente nella messe degli annunci: mi riferisco alla qualità delle soluzioni prospettate. In alcuni casi si arriva a prevedere, come nelle aperture pomeridiane delle scuole, l'appalto a soggetti esterni. Meglio sarebbe stato se ci si fosse confrontati per tempo con il sindacato e si fosse dato seguito agli impegno sottoscritti solo pochi mesi fa. Gli annunci sarebbero stati di egual numero ma le soluzioni sicuramente migliori.
Enrico Panini segretario Flc-Cgil