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ItaliaOggi: Maturità pagata dagli alunni

compensi per i commissari d'esame coperti grazie ai fondi per i meno abbienti.

11/09/2007
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ItaliaOggi

Nel decreto sul nuovo anno anche il tempo pieno

Torna il tempo pieno di 40 ore alle elementari e il giudizio di ammissione o non ammissione alle medie. Sono queste alcune delle novità più importanti contenute in un decreto legge varato dal governo il 5 settembre scorso. Il dispositivo prevede, inoltre, il pagamento delle supplenti in maternità direttamente dalle direzioni del tesoro. E i soldi necessari saranno presi dai fondi stanziati per l'introduzione dell'inglese alle elementari. Più fondi anche per pagare i commissari degli esami di stato. In questo caso le risorse saranno reperite prendendole dai soldi destinati al pagamento dei libri per gli alunni bisognosi e dai fondi inizialmente destinati a rimuovere dalle scuole le barriere architettoniche degli handicappati e a rimettere in sesto gli edifici scolastici. La riduzione dei fondi interesserà anche le classi «primavera».
Tempo pieno

Il decreto legge prevede la reintroduzione del tempo pieno, con le 40 ore organizzate secondo le norme previgenti al decreto 59/2004: due docenti su due classi in luogo dei tre docenti su tre classi nel tempo normale. In buona sostanza, dunque, va in soffitta il modello adottato con la riforma Moratti, che prevedeva meno ore di lezione e più ore di ricreazione e mensa. E ritorna il modello pre-riforma, organizzato dalle scuole in autonomia, con più ore di lezione e attività, generalmente con non più di un'ora per la mensa. Nulla di fatto, invece, per il tempo prolungato nella scuola media. Non è previsto, infatti, alcun accenno alla reintroduzione di questo tipo di articolazione oraria, abrogata già con l'entrata in vigore del decreto del presidente della repubblica 275/99 (art. 17).

Esami di terza media

È stato reintrodotto, inoltre, il potere di ammissione o non ammissione all'esame di licenza media da parte del consiglio di classe. Con la precedente disciplina, infatti, l'ammissione agli esami era obbligatoria.

centri per l'impiego

Le scuole dovranno comunicare ai centri per l'impiego le assunzioni del personale entro dieci giorni dall'atto della stipula del contratto. E le sanzioni che sono state già irrogate ai dirigenti scolastici che non avevano fatto in tempo a rispettare i termini della precedente disciplina (un giorno) dovranno essere annullate.

Maternità dal tesoro

Dal 1° settembre scorso le retribuzioni spettanti al personale della scuola nominato in sostituzione del personale assente per motivi di maternità saranno pagate direttamente dalle direzioni provinciali del tesoro. Idem per le retribuzioni per le supplenze brevi e per le supplenze in astensione obbligatoria dal lavoro ai sensi della legge 30 dicembre 1971, n. 1204. La stessa cosa vale anche per l'indennità di maternità prevista dall'articolo 17 della legge n. 1204 del 1971. I relativi oneri, dunque, saranno imputati ai capitoli di spesa iscritti nello stato di previsione del ministero della pubblica istruzione, concernenti le spese per le supplenze a tempo determinato del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei corrispondenti capitoli relativi all'Irap e agli oneri sociali.

supplenze brevi

Per far fronte a queste ulteriori necessità, gli stanziamenti di questi capitoli saranno integrati degli importi complessivi di euro 66 milioni per l'anno 2007 e di 198 milioni a decorrere dall'anno 2008. I fondi saranno reperiti utilizzando i soldi che erano stati stanziati nella Finanziaria del 2005 per le supplenze brevi.

Nomine dei bidelli

A decorrere dall'anno scolastico 2007/08 i dirigenti scolastici provvederanno al conferimento delle supplenze ai collaboratori scolastici sulla base delle liste di collocamento predisposte dal centro per l'impiego territorialmente competente, nei soli casi in cui risultino esaurite le graduatorie permanenti compilate per il conferimento delle supplenze annuali.

Commissari esami

Sono previsti 40 milioni di euro in più l'anno, a partire dal 2007, per pagare i commissari degli esami di stato, finanziati con i soldi per il diritto allo studio.


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