ItaliaOggi: Manovra da rivedere

Crui: poche le risorse alle università

Il governo deve riconsiderare l'impostazione della Finanziaria sull'università. Perché nonostante alcune misure positive, quali, per esempio, l'istituzione di un'authority per la valutazione degli atenei, sono molti gli aspetti ´carenti, restrittivi e punitivi anche sul piano retributivo e ampiamente registrati in modo negativo dagli atenei'. A lanciare l'allarme, il giorno dopo la presentazione di una manovra che il ministro dell'università Fabio Mussi ha definito ´nel complesso buona', è la Conferenza dei rettori delle università italiane, secondo la quale la non esclusione dal decreto taglia-spese comporterebbe un ulteriore onere stimabile fra i 200 e i 250 milioni di euro. Ecco perché la Crui chiede al governo un' immediata riconsiderazione delle impostazioni adottate. Non solo. La Conferenza dei rettori rivolge un appello alle forze politiche, affinché, nel corso dell'iter parlamentare, ci sia un impegno comune e responsabile per modificare il provvedimento. Due i nodi prioritari: la consistenza del Fondo di finanziamento ordinario, che, fanno sapere i rettori, arriva a fatica a 100 milioni di euro, e l'esclusione dell'università dal decreto taglia-spese del luglio scorso. I rettori considerano le risposte in questione date dal consiglio dei ministri ´del tutto negative o assolutamente inadeguate e tali, se mantenute, da determinare nei prossimi mesi una situazione ingestibile e irrecuperabile nei bilanci e nel funzionamento stesso degli atenei'. Non ha invece parlato di tagli ieri il ministro dell'università Fabio Mussi, che, al contrario, ha annunciato l'arrivo di finanziamenti agli atenei per ridurre le tasse per i corsi speciali di abilitazione per gli insegnanti. Ammontano infatti a 21 milioni euro gli stanziamenti che il ministero dell'università ha previsto. Mussi, rispondendo a un'interrogazione parlamentare, ha innanzitutto ricordato che il ministero, in applicazione della legge n. 143 del 2004, ha emesso due diversi tipi di corsi abilitanti. Con il dm n. 21/2005 sono stati attivati i corsi abilitanti speciali riservati al personale in possesso dei titoli di specializzazione per il sostegno e che ha prestato almeno 360 giorni di servizio. Mentre con il successivo decreto n. 85/2005, quello a cui fa riferimento l'interrogazione, sono stati attivati corsi speciali per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento riservati al personale che non possiede titoli di specializzazione per il sostegno ma che ha il requisito di 360 giorni di servizio. In tempi brevi, ha concluso, si procederà a comunicare agli atenei la somma loro assegnata relativamente ai corsi attivati.