ItaliaOggi: Maestra unica anche alle materne. Con la riforma un docente per classe e lezioni solo di mattina
Ok di Tremonti alla Gelmini sul piano scuola: ecco come 132 mila posti spariranno in tre anni
Alessandra Ricciardi
Il visto si stampi dell'Economia è arrivato ieri. E subito il piano è stato inviato dal ministero dell'istruzione ai sindacati, che da giorni facevano pressing per conoscere nei dettagli come il tandem Tremonti-Gelmini avrebbe attuato i risparmi di spesa nella scuola. Scorrendo le tabelle allegate allo «schema di piano programmatico, di cui all'articolo 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n.112», si apprende con esattezza l'entità dei tagli (confermate le anticipazioni di ItaliaOggi dell'11 e 16 settembre scorso) e si scopre che non vi è garanzia del tempo pieno alle elementari, che pure il ministro dell'istruzione, MariaStella Gelmini, aveva assicurato. Probabilmente, lo stralcio di un riferimento chiaro al tempo pieno è uno degli effetti dell'operazione di restyling che il responsabile dell'Economia, Giulio Tremonti, ha condotto sulle proposte avanzate da viale Trastevere. Complessivamente, saranno 87.400 le cattedre da sopprimere entro l'anno scolastico 2011/2012 e 44.500 i posti per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Una sforbiciata di oltre 132 mila unità su un organico di quasi un milione di dipendenti, il più nutrito, quello della scuola, di tutto il pubblico impiego. Tra i segmenti che concorreranno al contenimento della spesa, anche le materne. Dove debutterà, dopo averlo già fatto alle elementari, la maestra unica. Le classi come articolate oggi -due insegnanti che si alternano tra mattina e pomeriggio - tenderanno infatti a sparire, per lasciare il posto a un servizio dimezzato, ovvero limitato alle 4 ore della mattina (8.30-12.30). «L'orario obbligatorio delle attività educative, nell'ottica di una progressiva generalizzazione e tendo conto delle diversificate esigenze rappresentate dalle famiglie, si svolge anche solamente nella fascia antimeridiana, impiegando una sola unità di personale docente per sezioni e riorganizzando il più possibile il funzionamento delle sezioni di una medesima scuola sulla base di tali opzioni». In questo caso, però, le economie di ore e di posti potranno essere utilizzate per «nuove attivazioni», ovvero per estendere il servizio a fronte di una domanda crescente, causata dalla maggiore natalità e dall'immigrazione. Per il resto, tre le aree di intervento: revisione degli ordinamenti scolastici; riorganizzazione della rete scolastica, compresi i centri territoriali per l'educazione degli adulti e i corsi serali; razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole. Sul fronte della rete, saranno accorpate le scuole sottodimesionate e le classi saranno più nutrite. Alle elementari, l'opzione prioritaria sarà quella del maestro unico con 24 ore di lezioni settimanali. Ulteriori estensioni del servizio, con il modello a 27 o a 30 ore settimanali, saranno possibili nei limiti delle risorse e del personale di cui dispongono le scuole. L'insegnamento della lingua inglese sarà affidato a un maestro opportunamente specializzato e non più a uno specialista. Alle medie, l'orario obbligatorio delle lezioni sarà di 29 ore settimanali (rispetto alle 32 attuali). Nei licei, l'orario scenderà sotto il tetto massimo delle 30 ore settimanali. Per i tecnici e professionali, il numero degli indirizzi di studio dovrà essere ridimensionato, così come l'orario di lezione, che non potrà superare le 32 ore settimanali (sono 36 oggi), comprensive delle attività di laboratorio e di quelle specializzanti.