ItaliaOggi: Libri di testo: spesa fuori controllo e ministero impotente
Ogni anno quei tetti vengono sistematicamente sforati
Sandra Cari
Ogni anno il ministero della pubblica istruzione mette nero su bianco il limite massimo di spesa per il corredo dei libri scolastici. Ogni anno quei tetti vengono sistematicamente sforati, con denunce di fuoco da parte delle associazioni dei consumatori, repliche degli editori e la difesa della scuola. Anche in questa fine agosto, in vista del nuovo anno scolastico, la scena si ripete. E così si scopre, da una ricerca (reperibile su www.altroconsumo.it) condotta da Altroconsumo su un campione di 55 scuole medie di Milano, Napoli e Roma, per un totale di 355 classi, che le famiglie si troveranno a settembre a sborsare anche un massimo di 394 euro a Napoli, 334 a Roma, e 316 a Milano per i testi scolastici della prima classe delle medie dei figli, a fronte di un tetto di spesa che il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, aveva indicato in 280 euro. A Napoli il dato sulla spesa media per la dotazione libraria supera il tetto ministeriale: quasi 300 euro contro i circa 275 di Milano e Roma. Maglia nera ai 394 euro della sezione D della scuola Giovanni Falcone del capoluogo campano. In totale sfora il 44% delle 355 classi considerate. A Napoli la percentuale sale al 65%. «Se i consigli di istituto ignorano i tetti ministeriali nelle scelte dei testi da adottare, salta il meccanismo virtuoso che dovrebbe contenere la spesa per le famiglie», accusa Altroconsumo, che nel calcolare la spesa della dotazione libraria ha sommato i prezzi dei libri adottati, dal collegio dei docenti, esclusi i dizionari e i testi consigliati per i quali non è obbligatorio l'acquisto. «Il ministro deve intervenire», chiede l'associazione. Pronta la risposta del ministero della pubblica istruzione. «Abbiamo dei controlli in corso svolti dai direttori scolastici regionali per verificare i casi critici già segnalati a fine luglio», spiega il direttore degli ordinamenti scolastici del dicastero di viale Trastevere, Mario Dutto.
In verità, il ministero non ha nessun poter di pressing sulle scuole perché rivedano le scelte fatte e rispettino i limiti di spesa. «Ogni scuola sceglie liberamente, ma deve motivare perché ha individuato libri più costosi e se ne assume responsabilità», chiarisce Dutto. Responsabilità nei confronti dei genitori, innanzitutto, che si può tradurre anche in un giudizio negativo sull'operato del preside.
«Negli ultimi anni il rispetto dei tetti di spesa è uno degli elementi di valutazione dei dirigenti scolastici», precisa Dutto.