FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3797339
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » ItaliaOggi-La sperimentazione che non va

ItaliaOggi-La sperimentazione che non va

L'opinione. La sperimentazione che non va Nonostante il coro di dissensi prontamente manifestato al solo annuncio mediatico da parte del ministro dell'istruzioni, Letizia Moratti, del...

19/07/2005
Decrease text size Increase text size
ItaliaOggi

L'opinione.

La sperimentazione che non va

Nonostante il coro di dissensi prontamente manifestato al solo annuncio mediatico da parte del ministro dell'istruzioni, Letizia Moratti, della possibilità di anticipare sperimentalmente l'avvio della riforma nel secondo ciclo scolastico, il Miur ha formalizzato, attraverso la richiesta ufficiale di parere al Cnpi, la predisposizione di un progetto nazionale di sperimentazione relativo alla scuola secondaria di secondo grado in base all'articolo 11 del dpr n. 275/99.
Senza interferire con l'autonomia culturale, il ruolo istituzionale e le competenze professionali del massimo organo collegiale di partecipazione democratica, siamo certi che il suddetto organismo, come è avvenuto nel passato anche recente, saprà enucleare i nodi, le ambiguità, le incongruenze del sedicente progetto, sconsigliandone fermamente l'attivazione.

Abbiamo sempre considerato e continuiamo a considerare la sperimentazione l'espressione massima dell'autonomia professionale dei docenti e formidabile, oltre che insostituibile, strumento di innovazione educativo-didattica.

Possiamo tranquillamente e consapevolmente affermare che la storia dell'evoluzione pedagogica, metodologica, organizzativa e didattica della scuola nel nostro paese e la conseguente legittimazione ordinamentale sia indissolubilmente legata agli esiti di iniziative di innovazioni nate dal basso, nel consenso di tutte le componenti della comunità scolastica, promosse dalla scuola reale attraverso sperimentazioni legate a un'attenta analisi dei bisogni formativi con una capacità di lettura del contesto socio-culturale scevra da condizionamenti estranei a intenti esclusivamente educativi.

Ma qui siamo in presenza di un plateale stravolgimento della natura, del ruolo e della funzione della sperimentazione, di cui si intende fare un uso strumentale e propagandistico con il fondamentale obiettivo di avviare l'applicazione di riforme non condivise, fornendo all'opinione pubblica segnali di efficienza politica, creando nel contempo condizioni di irreversibilità organizzativa e didattica.

Finora la sperimentazione è servita a ipotizzare e verificare, sulla base di rigorose garanzie scientifiche e professionali riferite sia al merito che alla procedura, l'attendibilità di un progetto di innovazione che solo successivamente, e alla luce di incontrovertibili esiti positivi, riceveva legittimazione ordinamentale. Oggi il rapporto tra innovazione e ordinamento si è completamente capovolto: il governo ha un progetto, elaborato senza adesione, motivazione, partecipazione e condivisione della stragrande maggioranza del mondo della scuola. Lo impone alle scuole attraverso provvedimenti normativi eccedenti rispetto allo spirito e agli stessi contenuti della legge-delega di riforma e, anche in assenza del necessario perfezionamento degli atti di decretazione secondaria, ne propone l'avvio dell'attuazione, attraverso l'adesione a una pseudo-sperimentazione, che di fatto vincola le scuole al rispetto di un modello organizzativo e didattico già predefinito negli schemi di decreto.

Questa non è sperimentazione, e il riferimento all'articolo 11 del dpr n. 275/99 è del tutto infondato, per non dire arbitrario. Sancisce l'immiserimento di uno strumento istituzionalmente nobile e professionalmente prestigioso.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL