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ItaliaOggi: La Sapienza tra i 100 atenei mondiali

LA CLASSIFICA INTERNAZIONALE/ Per fare punteggio conta anche il numero di premi Nobel.

30/08/2006
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ItaliaOggi

di Jan Pellissier
Harvard in testa alla hit, seguono Stanford, Berkeley e il Mit

Tra le 100 migliori università del mondo, ce n'è solo una italiana. Si tratta de la Sapienza di Roma che occupa proprio la centesima posizione del ranking che ogni anno l'università Jiao Tong di Shanghai stila analizzando più di 2.000 atenei nel mondo. Solo le prime 500 posizioni vengono rese note, e tra queste altre 22 università sono italiane, collocando il nostro sistema universitario nella graduatoria per nazioni all'undicesimo posto.
In cima alla lista Harvard, che ottiene il 100% dei punti possibili. Ma qual è il criterio? ´Il più oggettivo e semplicemente riscontrabile' spiegano i curatori. Due le voci che contano ognuna per un 40%. Per la qualità contano quanti Nobel o premiati di livello lavorano nei propri dipartimenti, e quanto spesso i propri ricercatori siano citati nei 21 principali argomenti scientifici. Un altro 40% arriva dalla ricerca, ovvero quanti articoli Nature e Science pubblicano da ogni singola università, e quanti articoli sono citati nelle riviste specialistiche. Un 10% valgono i Nobel, o premiati ad altissimo livello che studiarono presso ogni ateneo, ed infine l'ultimo 10% arriva dalle performance delle università in rapporto alle dimensioni. In Europa solo Cambridge (Gb) e Oxford (Gb) si piazzano tra i primi dieci atenei.

Tornando all'Italia, La Sapienza di Roma, pur restando la migliore delle nostre, rispetto al 2005 perde tre posizioni assolute, ed una a livello europeo, oggi è 34esima. Punteggio totale 23,7, appena sopra la metà dei punti ottenuti dall'università di Tokyo, migliore dell'Asia e 19esima in assoluto. Nella top 20 la Statale di Milano totalizza 21,3 punti, Pisa chiude a 20,3, Firenze a 15,9, Padova a 14,8, e Torino a 13,1. Tra 200° e 300° posto troviamo l'università di Bologna, che però resta la più antica del mondo indiscutibilmente, ma purtroppo non vale nel punteggio.

Dopo il 300° troviamo il Politecnico di Milano, la Normale di Pisa, la Federico II di Napoli, poi le università di Genova, Pavia, Perugia e Palermo. Nell'ultimo centinaio della top 500 invece ci sono: la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste, il Politecnico di Torino e le università di Siena, Cagliari, Bari e Ferrara.

In totale sono 35 i paesi rappresentati, di 5 continenti. Ultima l'Africa con 5 atenei, 92 le università asiatiche, poi l'Europa a 207 più che le Americhe ferme a 196. Di queste però la metà è tra le prime 200, e ben 17 sono nella top 20. Non è una sorpresa. Dopo Harvard i migliori studi accademici mondiali sono Stanford, Berkeley, Massachusetts Institute of Technology (Mit), Cal Teck, Columbia, Princeton e l'università di Chicago.Limitando lo sguardo all'Europa, comanda l'Inghilterra con 43 università tra le prime 500. Seguono Germania (40), Francia (21), Svezia (11) e Olanda (12). L'Italia viene dopo nonostante i 23 atenei in classifica, perché ne ha meno tra i primi cento. Praticamente, abbiamo tanta università ma non di qualità. Per ora siamo meglio dei cinesi che stilano la classifica, loro sono 18esimi con tre università tra le prime 200 e 19 tra le prime 500.(


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