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ItaliaOggi-La Moratti chiude la partita sull'infanzia

La Moratti chiude la partita sull'infanzia Chiusa la partita sulla scuola dell'infanzia. La scorsa settimana (come anticipato su ItaliaOggi del 2 novembre) il ministero dell'istruzione ha c...

09/11/2004
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ItaliaOggi

La Moratti chiude la partita sull'infanzia

Chiusa la partita sulla scuola dell'infanzia. La scorsa settimana (come anticipato su ItaliaOggi del 2 novembre) il ministero dell'istruzione ha comunicato ai sindacati di aver deciso la ripartizione del contingente di 408 insegnanti che era stato riservato, in fase di assegnazione dell'organico di fatto, all'attuazione degli anticipi delle iscrizioni alle materne. La riforma Moratti perde così un nuovo troncone, visto che la possibilità di iscrivere i bambini con meno di tre anni alla scuola dell'infanzia era uno dei pilastri della legge n. 53/2003. La circolare messa a punto dal ministero dell'istruzione prevede infatti che le cattedre dovranno essere assegnate prioritariamente per esaurire le liste d'attesa. Solo dopo, e solo se ci sarà la disponibilità di risorse strutturali e di servizi aggiuntivi, disponibilità data dal singolo comune, si potrà procedere con l'ingresso dei bambini anticipatari.
Viene dunque anche depotenziata la trattativa tra sindacati e Aran sull'articolo 43 del contratto collettivo nazionale, trattativa che riguarda l'introduzione del docente tutor alle elementari e alle medie ma anche l'anticipo alle materne.

L'intesa deve prevedere in particolare le professionalità e le nuove modalità organizzative necessarie a seguire i bambini più piccoli. Ma la trattativa, avviata il 30 agosto scorso, all'Aran si è arenata. Causa principale, l'assenza di risorse ad hoc. 'Ciò posto e tenuto conto della circostanza che i tempi a disposizione per la definizione di nuove figure professionali non sono compatibili con le particolari e indifferibili esigenze rappresentate dalle diverse realtà territoriali, si dispone che, nelle more di tale definizione, si dia corso all'istituzione in organico di fatto dei posti', recita la circolare, che suddivide il contingente regione per regione. La tabella di riparto assegna il numero più alto di cattedre, ossia 56, alla regione Piemonte, seguita dal Veneto, a quota 52, e dal Lazio, a quota 50. Saranno poi i direttori scolastici regionali ad assegnare i posti alle singole scuole. Le cattedre in più saranno utilizzate 'per la graduale generalizzazione del servizio', ricorda la nota. Che subordina la sperimentazione dell'anticipo all'esaurimento delle liste di attesa, alla disponibilità di posti nella scuola interessata, sia sul piano logistico che di dotazione organica degli insegnanti, al consenso del comune a incrementare le forniture di servizi, dalla mensa ai trasposti. Ogni scuola che accetterà un anticipatario dovrà tra l'altro ridurre di tre alunni la classe coinvolta, secondo quanto prevede il decreto n. 100 del 2002. 'Finalmente i posti disponibili sono stati attribuiti, anche se sono una goccia nel mare delle necessità', ha detto Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola.

'I nuovi posti devono prevalentemente servire a soddisfare le liste di attesa, in considerazione che per gli anticipi la fase negoziale, che doveva individuare nuove figure professionali, non è conclusa', commenta Francesco Scrima, leader della Cisl scuola. 'Ci sono scuole che già hanno accettato i bambini più piccoli, pur in presenza di liste di attesa, questa decisione è tardiva', è il commento di Enrico Panini, segretario Cgil scuola.


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