ItaliaOggi: La laicità, valore che si declina nel pubblico
di Enrico Panini Nella scuola i principi della libertà di insegnamento e di ricerca, tutti sanciti dalla nostra Costituzione, si intrecciano fortemente con il principio della laicità.
In una fase di profondi contrasti sono necessari elementi concreti di politica che coinvolgano il mondo della scuola: dalla riaffermazione della libertà d'insegnamento al rispetto dell'autonomia di ricerca, all'affermazione netta della laicità della scuola come risorsa per accogliere tutti.
E' sempre la Costituzione che attribuisce allo stato il ruolo di attuatore del diritto all'istruzione di ogni ordine e grado da parte di tutti i cittadini. Solo una scuola pubblica può garantire pari opportunità a tutti i cittadini e divenire quindi un motore di crescita sociale.
Riconoscere l'urgenza di un rilancio dell'Italia significa porre la conoscenza al centro di ogni politica: per aumentare il livello di sapere diffuso nel paese, per fornire ai cittadini elementi per poter compiere le scelte e, quindi, accrescere il livello di democrazia, per migliorare la qualità della vita in tutti i suoi aspetti.
Per tali scopi occorrono risorse economiche significative per la scuola. Ma occorre anche che la scelta di dedicare a questa priorità tali risorse avvenga con continuità e in modo programmato su più anni.
Il personale della scuola (docenti, ata, dirigenti scolastici) deve essere valorizzato sia economicamente, sia professionalmente. Questo implica un nuovo modo di affrontare le sue problematiche, prima di tutto quella drammatica del precariato. Interrompere la politica dei tagli, stabilità del loro rapporto di lavoro, rinnovo dei contratti nei termini corretti, ma anche significativi incrementi retributivi in grado di riconoscere adeguatamente prestazioni sempre più complesse e fondamentali per la crescita del paese.