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ItaliaOggi-La corsa all'integrativa, per evitare pensioni da fame

La corsa all'integrativa, per evitare pensioni da fame È tempo di pensare anche alla pensione integrativa. Soprattutto per i 35 mila docenti e i 5 mila Ata, ausiliari, tecnici e amministra...

06/09/2005
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ItaliaOggi

La corsa all'integrativa, per evitare pensioni da fame

È tempo di pensare anche alla pensione integrativa. Soprattutto per i 35 mila docenti e i 5 mila Ata, ausiliari, tecnici e amministrativi, immessi in ruolo a decorrere dal 1° settembre 2005, e per i circa 100 mila insegnanti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario che hanno ottenuto un incarico fino al termine dell'anno scolastico o delle attività didattiche e di tutto il personale assunto in servizio successivamente al 31 dicembre 1995 di cominciare a pensare a come costituirsi fin da ora una pensione integrativa in grado di assicurare loro, al momento della cessazione dal servizio, un trattamento pensionistico più sostanzioso rispetto a quello che potrà ottenere dallo stato. Che potrebbe arrivare alla metà dell'ultimo stipendio.
Per effetto delle norme in vigore contenute nelle leggi 8 agosto 1995, n. 335, e 23 agosto 2004, n. 243, tutti i lavoratori della scuola assunti dal 1° gennaio 1996 sono già, in materia pensionistica, assoggettati a un regime che comporta, ai fini dell'individuazione dell'ammontare del trattamento di quiescenza, un sistema di calcolo che tiene conto dei contributi realmente versati nel periodo di servizio e non più dell'ultima retribuzione percepita.

Un sistema di calcolo che rispetto a quello retributivo determinerà, pertanto, a fronte di 40 anni di servizio e/o di contribuzione, un trattamento pensionistico che, stando alle proiezioni di diversi centri studi economici, potrà oscillare tra il 50 e il 60% dell'ultima retribuzione, anziché tra il 90 e il 95% che il sistema di calcolo retributivo garantiva e tuttora garantisce a coloro che potevano fare valere alla data del 31 dicembre 1995 almeno 18 anni di contribuzione. La costituzione di una pensione integrativa sembra essere, per un lavoratore della scuola, che alla data del 31 dicembre 1995 non poteva far valere alcuna contribuzione o solo pochi anni di servizio e quindi di contributi, la sola strada per assicurarsi un trattamento pensionistico che possa garantire una dignitosa vecchiaia.

Come costituirsi una pensione integrativa

Per la costituzione di una pensione integrativa i lavoratori della scuola possono decidere di far confluire i loro risparmi previdenziali in uno dei fondi aperti promossi da assicurazioni, banche, società di gestione del risparmio e società di intermediazione oppure nel Fondo nazionale pensione complementare per i lavoratori della scuola Espero.

Il Fondo Scuola Espero

Nato a seguito dell'accordo istitutivo del 14 marzo 2001 tra le organizzazioni sindacali di categoria (Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal, Gilda-Unams, Anp-Cida) e l'Aran, il Fondo scuola Espero è operativo dal 1° gennaio 2005. È un fondo a capitalizzazione individuale e a contribuzione definita (l'1% della retribuzione annuale derivante dalla posizione stipendiale, dall'indennità integrativa speciale e tredicesima mensilità). Il consiglio di amministrazione è costituito per metà da rappresentanti del ministero dell'istruzione e per metà da rappresentanti dei lavoratori. Rispetto alle altre forme previdenziali indicate in precedenza, la governance è orientata alla massima partecipazione del lavoratore alla vita del fondo.

Scopo esclusivo del fondo è di garantire ai lavoratori associati prestazioni pensionistiche complementari a quelle erogate dall'Inpdap. L'entità della prestazione pensionistica è commisurata ai contributi versati in conti individuali, ai rendimenti realizzati dalla gestione finanziaria delle risorse e, qualora erogata sotto forma di rendita, all'età e al sesso del beneficiario.

ModalitÀ di adesione e soggetti che possono aderire

L'adesione al Fondo Espero è volontaria ed è riservata ai lavoratori a cui si applica il contratto scuola che sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato ovvero con contratto a tempo determinato di durata non inferiore a tre mesi continuativi; sono inoltre destinatari del fondo i lavoratori dipendenti dalle organizzazioni sindacali firmatarie dell'accordo e di quelli in aspettativa sindacale operanti presso le predette organizzazioni. L'adesione avviene mediante sottoscrizione dell'apposito modulo. L'iscrizione ha effetto dalla data di sottoscrizione. I contributi vengono versati a decorrere dal terzo mese successivo.


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