ItaliaOggi: L'accusa: Csa lenti nei pagamenti
È quanto emerge dalla lettura della deliberazione n. 5/2007 della Corte dei conti
L'accusa: Csa lenti nei pagamenti
Cronica la lentezza con cui vengono assegnate le risorse alle scuole, da cui ne consegue un ritardo nell'effettuazione delle attività programmate e dei piani formativi. È quanto emerge dalla lettura della deliberazione n. 5/2007 della Corte dei conti, integralmente reperibile su www.corteconti.it, con la quale sono state rese note le valutazioni in merito all'indagine condotta sullo stato di attuazione della riorganizzazione dell'amministrazione scolastica, con particolare riguardo alle strutture decentrate (Uffici scolastici regionali e Centri servizi amministrativi). Le prime valutazioni consentono di verificare l'effettività dei nuovi provvedimenti di organizzazione degli uffici scolastici regionali e dei centri per i servizi amministrativi, i quali, dietro sollecitazione della stessa Corte dei conti, sono stati oggetto di una quanto mai necessaria ricognizione delle funzioni direttamente esercitate. E la verifica ha fatto emergere il livello decisamente rilevante delle funzioni assegnate ai Csa: in breve, si legge nel testo della relazione, è apparsa evidente l'effettiva rispondenza dei livelli concreti di attività a quelli previsti dall'ordinamento. Ma è sul piano della dinamica di spesa che si devono registrare le prime doglianze, tali da far rilevare l'esistenza di una cesura tra la contabilità del ministero e quella delle istituzioni scolastiche. Sussistono purtroppo, rileva la Corte, delle evidenze negative che si ripercuotono sull'efficienza e l'efficacia dell'azione delle istituzioni scolastiche. In primo luogo, non può sottacersi la lentezza con cui vengono assegnate le risorse alle scuole: le circolari vengono emanate con molto ritardo rispetto ai tempi della programmazione, e i fondi che vengono ripartiti tra i diversi istituti scolastici, di regola si rendono disponibili nel secondo semestre, quasi alla fine dell'anno scolastico. Questo comporta, come la Corte ha avuto modo di rilevare nella maggior parte delle relazioni degli Usr, che le attività di formazione ed educative cedono il passo a vantaggio dell'espletamento delle attività curricolari, in vista della chiusura dell'anno scolastico. Di ciò pertanto, ne risentono i piani dell'offerta formativa che, oltre all'incertezza temporale, subiscono anche l'incertezza sulle risorse da utilizzare. Questa problematica, fa rilevare la Corte, che ormai è più di una consuetudine, determina ovviamente una mancata spesa (di risorse assegnate e destinate a progetti di formazione); ciò determina ´consistenti avanzi di amministrazione' la cui presenza nei bilanci delle scuole viene considerata dalle stesse come ´forme di autofinanziamento', del tutto improprio dal punto di vista contabile, ma che permettono alle stesse di potersi gestire nella prima parte dell'anno scolastico. La Corte rileva come permane una scarsa attenzione ai risultati dei Pof, ´nei cui confronti l'interesse generale appare decisamente diminuito'. Queste difficoltà, per la Corte, sono superabili sia attraverso l'istituzione di un monitoraggio finanziario sia attraverso la creazione di un database che fornisca ´una contabilità trasparente' e sia in grado di gestire tutte le tipologie di spesa. In conclusione, la Corte sottolinea che è necessario da parte dell'amministrazione porre in essere valutazioni gestionali ´che mirino a determinare l'economicità, l'efficacia e l'efficienza delle scelte adottate'.