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ItaliaOggi-Istruzione, bilancio tagliato del 4%

FINANZIARIA/Le direzioni centrali e regionali dovranno contenere le spese per 15 mln di euro. Istruzione, bilancio tagliato del 4% Una stretta sull'autonomia scolastica e sugli uffici...

19/10/2004
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ItaliaOggi

FINANZIARIA/Le direzioni centrali e regionali dovranno contenere le spese per 15 mln di euro.

Istruzione, bilancio tagliato del 4%

Una stretta sull'autonomia scolastica e sugli uffici

Pagina a cura di Alessandra Ricciardi
Il bilancio del ministero dell'istruzione dovrà rinunciare al 4% di entrate rispetto al 2004. La previsione per il 2005, infatti, conteggia per le spese di funzionamento della macchina amministrativa circa 15 milioni di euro in meno sui 392 milioni assegnati lo scorso anno. È la ricetta del ministro dell'economia, Domenico Siniscalco, inserita nella manovra finanziaria in discussione alla camera, per tentare di controllare le uscite di viale Trastevere per i consumi intermedi. Non sono in discussione infatti i salari, ma tutti i costi di mantenimento degli uffici: dal pagamento degli affitti alle missioni, dall'aggiornamento professionale dei dipendenti ai fondi su cui le scuole possono fare affidamento per l'integrazione dell'offerta formativa. La decurtazione, per ciascun unità previsionale di base, è stata indicata dalla ragioneria generale dello stato. L'intervento si è reso necessario, spiega la ragioneria generale dello stato nella relazione inviata alla commissione bilancio della camera, per contenere nel limite del 2% 'l'incremento delle dotazioni iniziali di competenza e di cassa del bilancio dello stato, aventi impatto diretto sul conto economico delle pubbliche amministrazioni'. Per gli stipendi, invece, si conferma un aumento per il biennio 2004/05 del 3,6%, già previsto dalla passata Finanziaria, a cui si aggiunge uno 0,1% che dovrebbe compensare la maggiore inflazione registrata per il passato biennio rispetto a quella programmata e recuperata in busta paga. Un incremento però giudicato del tutto inadeguato dai sindacati i quali si battano per un aumento dell'8%, a sostegno del quale da ieri è iniziata la mobilitazione generale di tutto il pubblico impiego indetta da Cgil, Cisl e Uil. La scuola sciopererà per l'intera giornata il prossimo 15 novembre.

Il destino del contratto

Il risparmio sulle spese di gestione sarà probabilmente impegnato anche per incrementare l'aumento biennale, ma è su altre misure che Siniscalco punta per rispondere alle richieste dei sindacati. Il dicastero della funzione pubblica ha da tempo messo a punto una piattaforma di possibili risparmi che Sinsicalco potrà utilizzare al tavolo con i sindacati per rimpinguare il fondo contrattuale (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 28 settembre): blocco delle assunzioni, congelamento degli scatti di anzianità, stretta sulle collaborazioni. A seconda dell'estensione degli interventi, l'economia potrebbe risparmiare tra i 1.000 e i 1.400 milioni di euro. La sospensione per un anno degli scatti di anzianità riguarda in larga misura il settore della scuola: sono 900 mila i dipendenti interessati. In questo caso, Siniscalco porterebbe a casa circa 200 milioni di euro. Ma i sindacati hanno già detto di non essere disposti a barattare gli aumenti contrattuali, dovuti, con la sospensione degli scatti di anzianità, che rappresentano nella scuola l'unico meccanismo di progressione di carriera.

La ragione dei risparmi. Il ragioniere generale, Vittorio Grilli, ha trasmesso la scorsa settimana al presidente della commissione bilancio, Giancarlo Giorgetti, per ogni ministero, centro di responsabilità e unità previsionale di base, 'le riduzioni di competenza da effettuare mediante taglio lineare delle dotazioni non aventi natura obbligatoria'. Grilli precisa che sono in corso consultazioni con le amministrazioni interessate che potranno proporre diverse modulazione dei tagli. 'Tali eventuali variazioni, a carattere compensativo, saranno quanto prima, e comunque comunicate'.

Dove tagliare l'istruzione

Il primo taglio riguarda il centro di responsabilità 1, ossia il gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione del ministro, le cui spese di funzionamento, dall'acquisto di materiale alle missioni, dovranno essere contenute di circa 118 mila euro rispetto a quest'anno, quando erano stati assegnati 3,145 milioni di euro. Il secondo centro di responsabilità corrisponde al dipartimento della programmazione ministeriale, gestione ministeriale del bilancio, delle risorse umane e dell'informazione: su 21,9 mln si dovrà rinunciare a oltre 4,57 milioni. Una quota di 1,9 sarà tolta dal funzionamento degli uffici centrali: penalizzata l'informatica di servizio, gli interventi di formazione, i compensi per le commissioni, i buoni pasto. Per 1,3 mln si risparmierà sui fondi per l'operatività scolastica, 36,3 mln, che comprendono anche le risorse per l'integrazione degli investimenti per il miglioramento dell'offerta formativa, insomma, il sostegno per l'autonomia scolastica. Il fondo di riserva, ossia la cassa interna del ministero da utilizzare per le spese urgenti e prive di copertura, contava quest'anno su 34,570 mln di euro, per il prossimo ne avrà 33,2. Al dipartimento dell'istruzione, il terzo centro di responsabilità, fanno capo stanziamenti per poco meno di 59 mln, contro i 61,271 mlndel 2004. A poco meno del 4% ammonta invece il taglio inferto all'università: 318 mila euro in meno sugli 8,481 mln di euro di quest'anno. La stretta interessa anche le direzioni scolastiche regionali, che dovranno risparmiare sia sulle spese di funzionamento interno che sui fondi da destinare alle scuole per le supplenze brevi e il miglioramento dell'offerta formativa, oltre che per l'acquisto di beni e servizi.


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