ItaliaOggi: Il tesoro si riprende i soldi
Buste paga più leggere per chi ha ottenuto l'indennità di vacanza contrattuale.
E l'istruzione si barrica per evitare nuovi esborsi
Nessuno stupore se guardando la busta paga vi accorgete che vi hanno accreditato meno di quanto dovuto. Se avete avuto riconosciuta dal giudice l'indennità di vacanza contrattuale, è normale, ve la stanno togliendo. Gli insegnanti che si sono visti riconoscere da un giudice il diritto ad avere il pagamento dell'indennità per il mancato rinnovo del contratto devono restituire tutto. Lo stato si riprende i soldi trattenendoli sulla busta paga di ogni mese fino a pieno recupero.
Se infatti i giudici sono disposti a riconoscere il diritto all'indennità, è il caso del decreto ingiuntivo emesso dal giudice del lavoro di Salerno (cron.1085, depositato il 27 gennaio scorso), il ministro dell'economia e delle finanze, Tommaso Padoa-Schioppa il 2 gennaio scorso (prot.106), ha detto che poi i soldi vanno restituiti, nel momento in cui il contratto è stato rinnovato ed è quanto appunto avvenuto con la precedente tornata contrattuale. Ora la storia sta per ripetersi, visto che il contratto della scuola è scaduto da 15 mesi. Di nuovo, dunque, tutti davanti al giudice. E c'è chi, come la direzione generale dell'ufficio scolastico per la Campania, si sta organizzando per parare i colpi: ha ordinato agli uffici periferici di opporsi a eventuali decreti ingiuntivi che dovessero ordinare all'amministrazione scolastica di pagare l'indennità (prot.21175 del 31 gennaio 2007). I decreti, insomma non possono essere lasciati ad ammuffire sulla scrivania.
la prima volta
La questione è nata dopo una pronuncia di accoglimento, da parte del tribunale di Livorno (504 del 26/9/2005), di un ricorso presentato da alcuni operatori scolastici, che lamentavano la mancata corresponsione dell'indennità di vacanza contrattuale del biennio 2002/2003. Di qui il moltiplicarsi di ulteriori analoghe azioni, fino alla recente pronuncia del giudice del lavoro di Salerno. In quest'ultimo caso, peraltro, si tratta di un decreto ingiuntivo. Vale a dire di un provvedimento cautelare, grazie al quale la ricorrente dovrebbe riuscire a ottenere il pagamento di quanto richiesto. Sempre che l'amministrazione non decida di presentare opposizione. Nel qual caso si andrà al giudizio di cognizione. Vale a dire, a un procedimento più approfondito, che terminerà con una pronuncia più articolata. E più lenta.
i soldi indietro
Fin qui l'esito degli ultimi ricorsi e i possibili rimedi per far valere il proprio interesse. L'amministrazione, però, dopo avere versato l'indennità di vacanza contrattuale ai ricorrenti di Livorno, a seguito della stipula del nuovo contratto e del versamento degli arretrati, sta procedendo a recuperare l'indennità di vacanza contrattuale. E lo ha fatto tramite la direzione provinciale dei servizi vari della stessa città. Che a sua volta ha citato una nota del ministero dell'economia e delle finanze (prot.106 del 2 gennaio 2007) secondo il quale le somme corrisposte per l'indennità di vacanza contrattuale non erano più dovute, stante l'avvenuta applicazione del contratto. Ciò a causa della natura provvisoria dell'indennità di vacanza contrattuale, con conseguente destinazione finale della medesima a conguaglio con gli arretrati del nuovo contratto collettivo. Di qui l'emanazione di ulteriori provvedimenti ingiuntivi, da parte della direzione provinciale, volti a recuperare le relative somme tramite l'applicazione di trattenute mensili sullo stipendio.
L'intesa
Resta il fatto, però, che il ministero dell'istruzione ritiene che il diritto all'indennità di vacanza contrattuale possa scattare solo a seguito della stipula di un apposito accordo con i sindacati. L'ivc, insomma, non sarebbe automatica. E tale orientamento ha indotto l'amministrazione scolastica a impugnare in appello la pronuncia del giudice di Livorno. Al momento, però, i giudici di secondo grado non si sono ancora pronunciati e, quindi, la questione resta aperta.
Non di meno il numero di diffide e ingiunzioni, in Campania, ha superato il livello di guardia. E la direzione generale dell'ufficio scolastico regionale è dovuta intervenire con una nota inviata a tutti i dirigenti degli uffici scolastici della stessa regione. L'ufficio scolastico campano ha spiegato agli uffici periferici che è necessario presentare opposizione ai decreti ingiuntivi. La mancata opposizione, infatti, esporrebbe l'amministrazione all'obbligo di versare l'indennità. E ciò potrebbe determinare forti oneri per l'amministrazione: ´Ove il personale dovesse seguire la strada del decreto ingiuntivo con la consapevolezza che non sarebbe opposto'.
Il parere dell'Aran
Sulla nozione di indennità di vacanza contrattuale è intervenuta anche l'agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazione, che ha citato un parere del tesoro. Secondo l'Aran si tratterebbe di una sorta di anticipo sui futuri incrementi contrattuali. E il ministero del tesoro, peraltro, con la circolare n. 52/1994 si è espresso nel senso che essa ´rappresenta un elemento provvisorio della retribuzione da definire e conguagliare in sede di accordo contrattuale'.