ItaliaOggi: Il pasticciaccio delle nuove classi
Pronto il regolamento sui raggruppamenti disciplinari. Per le superiori si lavora al rinvio di un anno
di Alessandra Ricciardi
I matematici paventano 5 mila esuberi dei prof di ruolo
È l'ultimo tassello mancante della riforma della scuola avviata con il decreto legge n.112/2008. Quello del raggruppamento delle classi di concorso, che dovrà consentire di avere insegnanti pluriabilitati in grado di sortire un doppio effetto: insegnare su più cattedre, evitando sprechi e duplicazioni, e rispondere alle indicazioni didattiche delle nuove scuole superiori. Ma il regolamento, inviato al consiglio nazionale per la pubblica istruzione per il prescritto parere, presenta alcune incongruenze: come quella della classe di concorso di Matematica (A047) che verrebbe soppressa in quanto tale nei licei per diventare Matematica e Fisica. Anche perché l'insegnamento della Fisica, proprio con la riforma delle superiori, è stato esteso al primo biennio del liceo scientifico, che invece oggi prevedeva la sola Matematica. In questo modo però i prof di liceo abilitati all'insegnamento delle scienze matematiche andrebbero in esubero nel proprio istituto di titolarità. In assenza di adeguate misure transitorie, secondo le prime stime, la situazione di soprannumerarietà potrebbe interessare circa 5 mila insegnanti di ruolo. Le classi separate di Matematica e Fisica resterebbero invece per gli istituti tecnici e professionali. Una differenza che, secondo l'Unione matematici italiani, non può essere motivata da argomentazioni culturali e didattiche.
Sul piede di guerra anche i docenti di Filosofia e psicologia (classe 36/A), che vedrebbero assegnato l'insegnamento della Teoria della comunicazione sia alla loro classe di concorso che a quella di nuova istituzione (A-58): un controsenso che minaccia di generare confusione a fronte di una riforma che invece mira a semplificare e rafforzare classi di concorso omogenee.
Insomma, i fronti per un ripensamento non mancano al ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini. Che intanto, però, può procedere alla riforma delle superiori: la scorsa settimana la conferenza stato-regioni ha promosso la ristrutturazione degli istituti tecnici e professionali mentre ha bocciato quella dei licei. Ma pur sempre ha espresso il suo parere e così nei prossimi giorni le commissioni parlamentari di camera e senato, a cui il regolamento era stato già trasmesso, potranno dire la loro. Entro fine anno, se tutto andrà per il verso giusto, la Gelmini potrà presentare la riforma completa delle secondarie per il decollo dal prossimo anno scolastico. Gli studenti potranno scegliere l'istituto dove fare la preiscrizione entro il 27 febbraio, ma non è da escludersi una proroga a fine marzo, nel caso in cui il regolamento sulle superiori dovesse tardare. La riforma prevede una riduzione di indirizzi e di classi, che dovrà produrre entro il 2012 un risparmio di docenti per oltre 2.500 posti nei licei, oltre 10.300 nei tecnici e 4.300 nei professionali. Il problema è che al Tesoro si aspettano che il prossimo anno la riforma parta per le prime due classi contemporaneamente, per recuperare il mancato avvio di quest'anno. Una partenza di due classi in un anno che si presenta come assai semplice sulla carta, assai complicata nei fatti. La Gelmini, raccontano rumors di Palazzo, si starebbe impegnando a fondo per evitare la doppia partenza e ottenere il prolungamento di un anno del piano dei risparmi.